Il Conto Termico 3.0 rappresenta la misura più rilevante per chi desidera migliorare l’efficienza energetica della propria abitazione attraverso sistemi di riscaldamento alimentati a biomassa. L’incentivo, operativo dal 25 dicembre 2025, nasce con l’obiettivo di sostenere interventi che riducono i consumi e migliorano le prestazioni ambientali degli edifici.
Per molti proprietari è un’occasione concreta per sostituire vecchi impianti ormai poco efficienti con soluzioni moderne e sostenibili senza spendere cifre eccessive. La possibilità di aggiornare gli impianti di riscaldamento casalinghi pone in vantaggio non solo le famiglie, ma anche l’ambiente e l’economia nazionale.
Conto Termico 3.0: ecco come funziona
Negli ultimi anni l’interesse verso stufe, caldaie e termocamini a pellet o legna è cresciuto esponenzialmente, grazie alla loro capacità di garantire un riscaldamento efficace con costi contenuti. Il Conto Termico 3.0 interviene proprio in questo scenario, offrendo un rimborso significativo che può alleggerire in modo sostanziale la spesa iniziale.

L’incentivo non riguarda solo l’acquisto del nuovo impianto, ma copre anche la rimozione del vecchio e tutte le opere necessarie per un’installazione corretta. La normativa introduce criteri tecnici molto precisi, che puntano a garantire prestazioni elevate e un impatto ambientale ridotto.
I generatori devono rispettare limiti emissivi stringenti e raggiungere rendimenti elevati, con parametri che variano in base alla potenza dell’impianto. Ogni famiglia dovrà scegliere l’elettrodomestico che più si adatta alle proprie esigenze, ma tenendo sempre un occhio alle limitazioni imposte.
Questo approccio permette di incentivare solo prodotti realmente efficienti, assicurando un miglioramento concreto delle prestazioni energetiche delle abitazioni. Anche la qualità del combustibile utilizzato diventa un elemento centrale per il risparmio, migliore è la materia prima, più efficiente sarà la stufa.
Il Conto Termico 3.0 non è un bonus automatico, ma un rimborso che si ottiene solo dopo aver completato i lavori e presentato la domanda sul portale dedicato. La procedura richiede documentazione tecnica, certificazioni e fotografie, elementi indispensabili per dimostrare la conformità dell’intervento.
Il Conto Termico 3.0 può essere richiesto per caldaie a biomassa, stufe a pellet, stufe a legna e termocamini, coprendo fino al 65% delle spese. Le caldaie fino a 500 kW devono superare almeno l’87% di efficienza e ottenere la certificazione ambientale a 5 stelle-
Per quello che riguarda invece stufe e termocamini, questi devono garantire un rendimento superiore all’85%, ma non richiedono ulteriori certificazioni. Il pellet, al contrario, deve essere certificato secondo standard europei e la legna deve rispettare criteri di qualità e provenienza.
La domanda va presentata entro novanta giorni dalla fine dei lavori, allegando certificazioni del produttore o asseverazioni tecniche per impianti più grandi. L’incentivo viene erogato in due rate per apparecchi fino a 35 kW e richiede manutenzioni biennali certificate per tutta la durata del beneficio.