Essere puntuali nei pagamenti, rispettare le regole e non avere pendenze: per anni è stato questo lo scudo principale dei condòmini in regola. Ma qualcosa potrebbe cambiare molto presto. Una nuova proposta di legge sul condominio, attualmente all’esame del Parlamento, sta facendo discutere perché introduce meccanismi che ribaltano alcune certezze consolidate. Il punto più controverso? In determinate situazioni, anche chi ha sempre pagato potrebbe subire conseguenze economiche.
Il disegno di legge, presentato da Fratelli d’Italia, mira a riformare in profondità il funzionamento dei condomini e il ruolo dell’amministratore. Le novità sono numerose e toccano aspetti pratici della vita quotidiana, dalla gestione dei pagamenti alla manutenzione degli spazi comuni.
Nuove regole per i condomini
Una delle prime novità riguarda l’abolizione totale dei pagamenti in contanti per le spese condominiali. Se la riforma verrà approvata, ogni versamento dovrà avvenire tramite strumenti tracciabili. L’obiettivo è aumentare la trasparenza e ridurre il rischio di irregolarità nella gestione delle casse condominiali.
Il cambiamento più delicato, però, riguarda la gestione della morosità. Finora, in caso di mancati pagamenti, i fornitori potevano rivalersi esclusivamente sui condòmini morosi. La nuova proposta introduce invece una possibilità diversa: i creditori potranno richiedere il pagamento direttamente al conto corrente del condominio e, se questo non fosse sufficiente, potranno rivalersi anche sui condòmini in regola. Un passaggio che spiazza molti, perché rompe il principio secondo cui chi paga non rischia nulla.
La riforma interviene in modo deciso anche sulla figura dell’amministratore di condominio. Per esercitare la professione sarà richiesta una laurea triennale in ambito scientifico, giuridico, economico o tecnologico. Sono previste alcune eccezioni per chi è già iscritto a ordini o albi professionali di area tecnica o contabile, come periti, ragionieri e geometri.

Un’altra novità riguarda la durata dell’incarico: il mandato dell’amministratore si rinnoverà automaticamente, salvo esplicita opposizione dell’assemblea. Nei condomini con più di 20 unità abitative, inoltre, diventerà obbligatoria la nomina di un revisore del rendiconto, con l’obiettivo di rafforzare i controlli sulla gestione finanziaria.
Il disegno di legge introduce anche nuove regole sulla sicurezza delle parti comuni. Una società esterna dovrà certificare lo stato di scale, ascensori e altri spazi condivisi, indicando eventuali interventi necessari. Se l’assemblea non dovesse deliberare, l’amministratore avrà il potere di avviare i lavori in autonomia.
In questo caso, però, il condominio sarà obbligato a stanziare fin da subito le risorse economiche necessarie per completare le opere. Una misura pensata per evitare ritardi, ma che potrebbe incidere sui bilanci dei singoli proprietari.