Trading sul petrolio, una fonte di energia per gli investimenti

Petrolio. Nel sentire questa parola, la maggior parte delle persone solitamente pensa al carburante, alla benzina che settimanalmente ognuno di noi fa alla propria automobile, i cui prezzi negli ultimi mesi non hanno fatto altro che salire. La prima associazione che viene in mente, quindi, è legata a un costo, a una spesa da affrontare e che purtroppo risulta sempre più onerosa. Non tutte, però. Vi sono persone, in Italia e nel mondo, che davanti alla parola petrolio pensano invece a una possibilità di profitto, di reddito, di investimento, di trading.

Il reale valore del petrolio

Prima di capire in che modo realizzare attività di trading sul petrolio, è necessario fare un passo indietro e comprendere quali sono le motivazioni che spingono gli investitori a puntare proprio sul greggio nelle loro strategie di investimento. Per farlo, basta riflettere sull’utilizzo che viene fatto tutti i giorni ‘dell’oro nero’ in molteplici ambiti slegati dal semplice ‘fare benzina’. Pensiamo alla produzione di lubrificanti, alla manutenzione delle macchine, alla costruzione delle strade; ma, più di ogni altra cosa, pensiamo all’energia.

Il petrolio oggi costituisce circa 1/3 dell’approvvigionamento energetico a livello globale e rappresenta la materia prima più scambiata al mondo. Non deve stupire, in tal senso, che investitori da ogni angolo del pianeta cerchino nelle sue performance una leva di guadagno a lungo termine e un rifugio sicuro per i propri risparmi.

Come investire sul greggio

Tutti noi oggi possiamo investire sul petrolio tramite il trading, cioè tramite quell’attività di negoziazione di strumenti finanziari che gli investitori svolgono ogni giorno con l’obiettivo di ottenere una plusvalenza dalla variazione di prezzo che interviene a partire dal momento dell’acquisto dello strumento stesso.

La soluzione più indicata per condurre operazioni di trading strategiche sul greggio è rappresentata dai CFD, cioè dai contratti per differenza, strumenti finanziari che consentono agli investitori di prendere una posizione sul prezzo del petrolio senza possedere effettivamente l’attività sottostante.

Nel nostro caso, i contratti per differenza permettono ai trader di speculare sul movimento futuro del prezzo del petrolio, che ovviamente può aumentare o diminuire: l’obiettivo di un trader è prevedere questo movimento e operare di conseguenza così da poter beneficiare pienamente della leva finanziaria insita nei contratti per differenza che promette un importante ritorno dell’investimento anche a fronte di un deposito iniziale relativamente basso.

I due principali benchmark

Al fine di ottenere un’esposizione al petrolio, gli investitori possono realizzare attività di trading di CFD su Brent (OIL) o WTI (OIL.WTI), i due benchmark petroliferi maggiormente diffusi sul mercato.I contratti futures sul greggio Brent sono quotati al London Intercontinental Exchange (ICE); il greggio WTI, invece, è lo strumento sottostante ai contratti futures del New York Mercantile Exchange (NYMEX).

La differenza di valore tra il greggio Brent e il greggio WTI, cioè il differenziale, sembrerebbe indicare la superiorità del petrolio WTI per i suoi migliori parametri tecnici. I prezzi del Brent, tuttavia, sono spesso più alti a causa delle condizioni congiunturali di domanda e offerta che è di rilevante importanza monitorare costantemente.

Le notizie da monitorare

Il prezzo del petrolio è influenzato da molteplici fattori: pensiamo ai disordini civili, alle guerre, ai disastri naturali, ma anche all’andamento generale dell’economia, alle variazioni dei costi di stoccaggio e trasporto del greggio, nonché alla crescita, sempre più rilevante, dello sviluppo dei combustibili alternativi.

In questo scenario, un trader è chiamato a prestare particolare attenzione a tutte quelle pubblicazioni che possono fornire informazioni di rilievo utili a prevedere il possibile andamento del valore del petrolio, come il rapporto sugli inventari pubblicato settimanalmente dal Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti (DoE) e il rapporto dell’American Petroleum Institute (API): entrambi i documenti hanno un’influenza significativa sul mercato petrolifero, così come la presentazione dei rapporti di bilancio dell’OPEC e dell’AIE, oltre che di operatori come Bloomberg che all’inizio di ogni mese fornisce le stime di produzione dei principali produttori al mondo.

Il tutto, naturalmente, senza dimenticare i dati legati alla variazione del numero di piattaforme petrolifere a livello globale nonché il rapporto COT/CFTF: gli investitori dei contratti futures sono tenuti a fornire informazioni relative alle loro posizioni sul mercato petrolifero; tramite i dati legati al numero di posizioni Short e Long e alla loro differenza, infatti, un trader ha sempre la possibilità di valutare al meglio il sentimento del mercato.

La giusta ricetta: tecnologia e cultura

Per consultare tutte queste informazioni, non serve leggere riviste specializzate o guardare programmi di settore: basta utilizzare tecnologie dall’alto valore aggiunto che con un click consentono ai trader di avere accesso agli aggiornamenti necessari per operare al meglio sul mercato petrolifero. Tra queste soluzioni, un ruolo di primo piano è ricoperto da xStation, la piattaforma di XTB, fintech internazionale quotata alla Borsa di Varsavia e uno dei maggiori broker Forex e CFD a livello globale, che offre ai clienti la possibilità di realizzare operazioni di trading sul petrolio tramite i contratti per differenza fornendo un quadro costantemente aggiornato sui relativi prezzi.

La soluzione, utilizzabile sia da computer che da smartphone grazie all’applicazione xStation Mobile, permette di aprire un conto online nel giro di pochi minuti e di effettuare attività di trading sempre e ovunque. Ma non finisce qui: a tutti i clienti, XTB offre anche l’accesso gratuito a videocorsi ed ebook con l’obiettivo di formare i migliori trader sul mercato; in sintesi, investitori capaci di sfruttare al meglio i benefici del greggio, in modo pienamente consapevole e informato.