La start up Krill trasforma i rifiuti alimentari in materiali per la stampa in 3D di oggetti di eco-design.

Krill ha sviluppato un metodo rivoluzionario per convertire i rifiuti alimentari in materiali utilizzabili nella stampa 3D. Questa startup si sta distinguendo per la sua capacità di trasformare gli scarti di limoni e arance che provengono da Napoli e dalle isole vicine, così come i fondi di caffè recuperati dai bar milanesi, in vari oggetti utili e decorativi. Nella gamma dei prodotti realizzati da Krill ci sono lampade da tavolo, porta incensi, portariviste, portachiavi, orologi e fermalibri, tutti realizzati con un approccio sostenibile e rispettoso dell’ambiente.

Krill, la start up che trasforma bucce di arance in oggetti di eco-design

Il materiale, brevettato, denominato “ReKrill“, ha catturato l’attenzione di aziende del calibro di San Pellegrino e Four Seasons, che hanno iniziato ad adottare questi prodotti eco-sostenibili.

Nonostante il prezzo possa sembrare elevato, la startup sostiene che ogni chilogrammo di materiale prodotto riduce di un chilogrammo le emissioni di carbonio, contribuendo – in questo modo – in maniera significativa, alla lotta contro il cambiamento climatico.

Fondo di caffè
Fondo di caffè

L’obiettivo di Krill Design è chiaro: ridurre la quantità di rifiuti che finiscono in discarica. Collaborando con organizzazioni no-profit, la startup sviluppa strategie innovative per la raccolta dei rifiuti alimentari urbani, destinandoli a progetti di riciclo sostenibili.

Questo approccio, dunque, si inserisce in un contesto più ampio di economia circolare, dove nulla è sprecato e tutto è riutilizzato.

Quando nasce il progetto

Il percorso di Krill Design ha inizio nel 2018, quando due giovani architetti, Martina Lamperti e Yack di Maio, freschi di laurea al Politecnico di Milano, si uniscono a Ivan Calimani, un collega con maggior esperienza, per dare vita alla loro visione.

Il loro approccio si basa sull’uso di un filamento organico anziché plastico per la stampa 3D. Marilù Osculati, Marketing and Communication Manager, spiega che l’obiettivo è “non chiedere alla natura niente che non sia già in circolo“.

Il primo grande progetto della startup, “Sicily (R)evolution” per San Pellegrino, ha dimostrato il potenziale di questa iniziativa. Collaborando con Seletti, hanno trasformato le bucce di arancia usate nell’azienda in sottobicchieri e vassoi.

Nel luglio 2021, la startup ha esteso la sua offerta al pubblico con la collezione “Ribera“, che include oggetti come la lampada Ohmie, un organizer totemico scomponibile e il vaso Hidee, tutti realizzati con Rekrill Orange®, materiale completamente organico e compostabile.

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ultimo aggiornamento: 01-02-2024


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