Cos’è la pesca sostenibile e come tale pratica può salvaguardare mari e oceani, rispondendo alla domanda di prodotti ittici.

Probabilmente sai che la pesca sostenibile è importante per il futuro delle nostre acque, della flora e della fauna che esistono al loro interno. Bisogna, dunque, approcciarsi a questo nuovo concetto, al fine di tutelare e proteggere l’ecosistema dalla pesca selvaggia che, per diversi anni, è stata messa in atto nelle acque terrestri.

Cos’è la pesca sostenibile

Cos’è la pesca sostenibile? Il Marine Stewardship Council (MSC) descrive la pratica come una tipologia di pesca che “lascia abbastanza pesce nell’oceano, proteggendo gli habitat e le specie minacciate“. Viviamo in un mondo in cui la domanda e l’economia spesso determinano le decisioni.

Tuttavia, rispondere alla domanda senza avere uno sguardo attento al futuro può impoverire le nostre risorse naturali. Lo abbiamo visto più e più volte. Gli impatti a lungo termine superano – di gran lunga – i benefici economici a breve termine che derivano da una risposta distruttiva alla domanda.

Pesca
Pesca

In termini di pesca, le azioni guidate dalla domanda si traducono nella cattiva gestione degli stock ittici e nell’uso di metodi invasivi. Metodi che influenzano l’ecosistema delle acque. Ciò causa, quindi, problemi ambientali come la capacità di diverse specie di riprodursi e sopravvivere. Inoltre, influisce sul futuro delle persone che dipendono dalla pesca per il proprio sostentamento.

L’idea alla base della pesca sostenibile è di reagire alla domanda di pesce e altri frutti di mare senza impoverire il numero di specie in modo irreparabile o danneggiare l’ecosistema e il clima locale di ciascun posto.

Cosa dicono gli esperti?

MSC è un’organizzazione senza scopo di lucro che stabilisce uno standard per la pesca sostenibile nei nostri oceani. Il loro standard si basa su tre principi.

Il primo principio si basa sugli stock ittici. Si tratta di garantire che ci sia abbastanza pesce affinché la popolazione di una specie continui a prosperare. Il secondo principio si basa sull’impatto ambientale che la pesca sta avendo su un’area. Ultimo ma non meno importante, il terzo si concentra sulla gestione efficace della pesca.

pesci in mare (sardine)
pesci in mare (sardine)

Anche l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) sostiene la pesca sostenibile, affermando che “le pratiche di pesca insostenibili mettono a rischio la sopravvivenza a lungo termine delle attività di pesca e i mezzi di sussistenza dei pescatori e delle comunità di pescatori, che dipendono da loro“. È chiaro che gli esperti considerano la pesca sostenibile come la via da seguire per questo settore.

Quali sono i vantaggi della pesca sostenibile?

La pesca sostenibile protegge gli ecosistemi, rispettando la flora e la fauna che esistono nelle nostre acque. Con questa pratica proteggiamo gli ecosistemi marini e diamo agli stock ittici la possibilità di riprodursi. Cioè, riprodursi a un ritmo più veloce di quanto li estraiamo dai mari e dagli oceani.

Aiuta anche a ridurre la quantità di catture accessorie, ossia dei pesci che non hanno raggiunto la maturità, non hanno valore o sono in pericolo. Riduce, inoltre, i rifiuti e protegge il clima, evitando gli sprechi.

Si tratta, pertanto, di un’attività costantemente alla ricerca di modi per migliorare su questo fronte. Considerando che alcune forme di pesca tradizionale non si concentrano affatto sui fattori ambientali, con la pesca sostenibile, c’è anche un minor utilizzo di sostanze chimiche dannose e anche il consumo di energia è minimo ove possibile.

La pesca sostenibile genera posti di lavoro. Consente alle specie e all’acquacoltura di prosperare per generazioni, piuttosto che esaurire le risorse per guadagnare a breve raggio. Infine, tale pratica è importante per il futuro dei nostri oceani e mari, ma è anche essenziale per le nostre culture, le nostre economie e il nostro clima.

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ultimo aggiornamento: 07-05-2023


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