Valorizzare la filiera e la produzione attraverso i distretti del cibo: cosa sono e perché sono importanti in ambito agricolo.
I distretti del cibo rappresentano un modello sinergico di collaborazione all’interno dell’ambito agricolo e rurale in specifici territori. Hanno come obiettivo principale la valorizzazione complessiva della filiera e la promozione della trasparenza del processo produttivo. Questa strategia garantisce al consumatore finale un prodotto di qualità e sicuro, incorraggiando anche a sviluppare una solida fiducia nei meccanismi di produzione.
Cosa sono i distretti del cibo
Fondati sulla legge n. 205 del 27 dicembre 2017 e successivamente promossi dalla Legge di Bilancio del 2018, i distretti del cibo puntano a rilanciare ed incrementare le opportunità di crescita per le filiere e i territori italiani. Questi partenariati, ispirati ai distretti industriali, hanno l’obiettivo di unificare ed ottimizzare le risorse a livello nazionale per il settore agroalimentare.
I distretti del cibo erano, furono istituiti nel 2001, sotto il nome di distretti agricoli: ad oggi, abbracciano una gamma più ampia di iniziative, tra le quali ci sono i bio-distretti e i distretti agroindustriali.
L’intento è di promuovere la sicurezza alimentare, minimizzare l’impatto ambientale, ridurre gli sprechi alimentari e tutelare la natura, in modo da contribuire allo sviluppo territoriale e alla coesione sociale.
Valorizzare la filiera e il patrimonio italiani
Nonostante un inizio timido nel 2017, anno in cui si contavano solo 65 distretti, la loro presenza è notevolmente aumentata, tanto da raggiungere quasi 196 entità distribuite su tutto il territorio nazionale.
I distretti del cibo sono il punto di resilienza per le aree meno favorite, in quanto supportno la ripresa economica e la valorizzazione culturale, paesaggistica ed enogastronomica dell’Italia.
Con l’arrivo di nuovi fondi dal PNRR nel 2023 e il sostegno del Piano Strategico della PAC 2023-2027, i distretti del cibo hanno avuto accesso a risorse finanziarie molto importanti.
Tali capitali, stimati in miliardi di euro, provengono sia dalla PAC che dal PNRR, nonché da finanziamenti regionali e da agevolazioni bancarie.
Grazie a queste risorse, i distretti del cibo sono in grado di generare nuove opportunità di lavoro, combattere lo spopolamento delle aree rurali, migliorare la qualità della vita secondo i principi della sostenibilità e promuovere le eccellenze locali e le attività economiche connesse all’agricoltura e al turismo enogastronomico.
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ultimo aggiornamento: 2 Aprile 2024 10:00