Nuovo maxi-concorso si cercano 1.800 nuovi assistenti: assunzioni a tempo indeterminato in tutta Italia.
Il Ministero della Cultura ha pubblicato un nuovo bando nazionale per l’assunzione di 1.800 assistenti, destinati a sedi e istituti culturali distribuiti in tutta Italia. Il concorso, gestito dalla Commissione Ripam e da Formez PA, è riservato a chi possiede almeno il diploma di scuola superiore. Le domande devono essere inviate esclusivamente online attraverso la piattaforma InPA, con scadenza fissata alle ore 23:59 del 10 gennaio 2026. I candidati potranno scegliere un solo profilo tra quelli disponibili e saranno valutati in base a una prova scritta unica da 40 quesiti.
I profili disponibili, la distribuzione dei posti e le categorie riservatarie
Il bando si articola in due percorsi distinti. Il primo, codice 01, prevede l’assunzione di 1.500 assistenti per la tutela, accoglienza e vigilanza. Si tratta di personale impiegato in attività di front office nei luoghi della cultura, ma anche in compiti di supporto organizzativo, educazione al patrimonio e gestione del pubblico. Il secondo percorso, codice 02, riguarda invece 300 assistenti tecnici, figure che opereranno in ambito specialistico, con funzioni legate alla tutela, alla valorizzazione e alla ricerca.

I posti sono suddivisi su base regionale, in relazione alle necessità degli istituti MiC. Alcune regioni ricevono un numero di posti più consistente: la Campania ne ha 341 per il profilo 01, il Lazio ne conta 311, mentre in Toscana saranno 170. Anche per il profilo 02 la concentrazione maggiore resta nel Lazio, con 70 posti, seguito da Campania e Toscana.
Accanto alla distribuzione ordinaria, il bando prevede quote di riserva per diverse categorie. A chi ha maturato almeno 36 mesi di servizio a tempo determinato presso il MiC può spettare fino al 40% dei posti disponibili. Un 30% è destinato ai volontari delle Forze Armate, mentre il 15% è riservato agli ex volontari del Servizio Civile Universale. Sono inoltre presenti riserve per disabili e categorie protette, secondo la Legge 68/99.
Per partecipare è richiesto il diploma di istruzione secondaria superiore. I titoli ottenuti all’estero devono essere accompagnati dalla dichiarazione di equipollenza. La domanda si inoltra solo tramite InPA, accedendo con identità digitale (SPID, CIE o CNS), allegando la ricevuta del pagamento della tassa di 10 euro su PagoPA e indicando un indirizzo PEC valido per ricevere tutte le comunicazioni. È fondamentale scegliere uno solo dei due codici di concorso, pena l’esclusione.
Come funziona la prova scritta e quali materie bisogna studiare per prepararsi
La selezione avviene attraverso una prova scritta nazionale, articolata in 40 quesiti a risposta multipla, da completare in 60 minuti. La struttura della prova è uguale per entrambi i profili, ma cambia in parte il contenuto. I quesiti sono così suddivisi: 25 sulle materie di studio (10 comuni e 15 specifici), 7 di logica e 8 di tipo situazionale, per verificare il comportamento in contesti lavorativi reali.
Le materie comuni includono nozioni essenziali di diritto amministrativo, con particolare attenzione a contratti pubblici, trasparenza e privacy, elementi di diritto penale (in particolare i reati contro la pubblica amministrazione), contabilità di Stato, diritto dell’Unione Europea, lingua inglese livello A2, competenze digitali e Codice dell’Amministrazione Digitale.
Chi concorre per il codice 01 deve approfondire anche argomenti relativi alla sicurezza nei luoghi di lavoro, organizzazione del Ministero, comunicazione e promozione culturale. Per il codice 02, invece, è necessario studiare discipline come archeologia, storia dell’arte, critica d’arte, museologia, scavi archeologici anche subacquei, e ancora aspetti legati alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio.
La valutazione delle risposte prevede +0,75 punti per ogni risposta esatta, -0,25 per quelle errate e 0 punti se non si risponde. Per i quesiti situazionali, la risposta più corretta vale sempre +0,75 punti. Supera la prova chi totalizza almeno 21 punti su 30. I candidati ammessi riceveranno convocazione tramite posta certificata, e l’esame si svolgerà in sedi decentrate, con modalità informatizzate.
Il concorso rappresenta una delle rare occasioni di accesso a tempo indeterminato per i diplomati nella pubblica amministrazione, senza prove orali e senza esperienze pregresse obbligatorie. I tempi di svolgimento saranno rapidi: pubblicazione delle sedi, test e graduatorie sono previsti nel primo semestre 2026. Il consiglio, per chi intende partecipare, è quello di iniziare subito la preparazione, senza aspettare le date ufficiali. I contenuti da studiare sono ampi, ma chi ha già una base solida può colmare le lacune nei mesi disponibili.