L’Isola di Montecristo, nell’Arcipelago Toscano, riapre le porte ai visitatori tra natura incontaminata, religione e storia.

Dal 28 gennaio si sono riaperte le prenotazioni per visitare l’Isola di Montecristo ma quest’anno ci sono soltanto 23 date disponibili. L’isola-riserva chiede però ai visitatori rispetto e accortezza per un luogo in cui la natura lotta quotidianamente per non farsi contaminare. Diversi i motivi per i quali quest’angolo di paradiso merita di essere visitato: dai paesaggi selvaggi e mozzafiato, ai piccoli tratti caratteristici, alla storia letteraria e antica.

La storia dell’Isola di Montecristo

L’isola è Riserva di caccia della famiglia Savoia, dal 1971 Riserva Naturale Statale, dal 1988 Riserva Naturale Biogenetica diplomata dal Consiglio d’Europa e dal 1996 fa parte del Parco Nazionale Isole Toscane. Il suo nome originario è Oglasa ed è ricca di storia. Tra i tratti storici più importanti c’è Alexandre Dumas e il celebre romanzo Il Conte di Montecristo. Ma il personaggio storico più memorabile dell’isola è Mamiliano, vescovo che nell’ultima fase della sua vita si ritirò a Montecristo in una grotta per pregare e trovò un drago. Lo sconfisse e nel punto in cui il drago morì sgorgò una sorgente miracolosa. L’isola cambiò nome in Montecristo durante il Medioevo. Dopo la comunità di Mamiliano, che fondò il monastero, fu la volta dei benedettini e dei camaldolesi. Tanti i passaggi sull’isola durante il Medioevo, nel tentativo di colonizzarla, fino a diventare riserva di caccia e meta di luna di miele.

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Isola di Montecristo Toscana

Cosa vedere sull’isola

A regolamentare e gestire l’accesso all’isola è il Comando del Corpo Forestale dello Stato di Follonica. Sono previste delle regole da rispettare, come divieto di balneazione, pesca entro le miglia e navigazione entro mille metri dalla linea di costa. Oltre ai paesaggi naturali sull’isola è possibile visitare la villa Reale, l’antico monastero e la Grotta del Santo. Montecristo è uno dei rari luoghi italiani in cui la natura è selvaggia. 10,4 chilometri quadrati, 16 chilometri di coste, macchia mediterranea spontanea e l’unica popolazione di capre selvatiche con corna ricurve in Italia. La biodiversità è ricca di endemismi, con specie vegetali che si trovano solo qui. Lungo il tragitto in barca che porta all’isola è possibile incontrare i delfini e la balenottera comune. Inoltre ha una delle più importanti colonie di berta minore e l’isola ne ospita il 2% della popolazione mondiale. L’isola è una delle pochissime completamente disabitate del Mediterraneo.

Come visitarla

Per mantenere un equilibrio tra conservazione e turismo ci sono delle regole: vengono accompagnate 75 persone al giorno da 7 guide, soltanto in alcuni percorsi. Dal 15 aprile al 15 maggio, il momento più importante per la migrazione degli uccelli, l’isola è chiusa. Montecristo è sostenibile ed ha ricevuto la certificazione della Carta Europea del Turismo Sostenibile nella gestione dei rifiuti, risparmio energetico e mobilità. Quest’anno potranno visitare l’isola 1725 persone e le date disponibili sono 23. Il prezzo è 130 euro e 60 per i residenti nei Comuni delle isole dell’Arcipelago Toscano. Le prenotazioni sono aperte dal 28 gennaio sul sito del parco dell’arcipelago toscano. La visita è consentita solo su tre percorsi di trekking di 2-3 ore e portano da Cala Maestra alla villa Reale e al museo naturalistico, oppure al Monastero di San Mamiliano e alla Grotta del Santo o al Belvedere.

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ultimo aggiornamento: 13-02-2023


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