L’ortoressia è un disturbo alimentare che emerge quando la volontà di adottare un’alimentazione sana sfocia in una vera e propria ossessione.

Oggi parleremo di un disturbo alimentare poco conosciuto, ma sempre più diffuso: l’ortoressia. Se non ne avete mai sentito parlare, sappiate che è utile avere conoscenza di tale argomento, in quanto potrebbe interessarci personalmente o riguardare un amico o un parente. Scopriamo da quali condizioni scaturisce questo atteggiamento verso il cibo, nonché le cause, i sintomi e i possibili rimedi.

Cos’è l’ortoressia

Cos’è l’ortoressia? Potrebbe sembrare un termine strano e poco familiare, ma – in realtà – è una condizione sempre più diffusa nella società moderna.

L’ortoressia è un disturbo alimentare caratterizzato da una preoccupazione ossessiva per il cibo considerato “salutare” o “puro“. Chi ne soffre si impegna a seguire rigorosamente diete restrittive, escludendo interi gruppi di alimenti dal proprio regime alimentare.

Ciò che differenzia l’ortoressia da altri disturbi alimentari – come l’anoressia o la bulimia – è che non si concentra tanto sulla quantità del cibo consumato, piuttosto sulla qualità.

Ortoressia
Ortoressia

Le persone affette da ortoressia possono dedicarsi ore alla ricerca e alla preparazione dei pasti, evitando accuratamente tutti quegli alimenti che ritengono dannosi o impuri.

Le conseguenze dell’ortoressia possono essere molteplici. Innanzitutto, può portare a carenze nutrizionali significative, poiché certi gruppi di nutrienti sono completamente eliminati dalla dieta.

Questa patologia può isolare socialmente chi ne soffre: le uscite con gli amici o i pranzi in famiglia diventano fonte di ansie e tensione, in quanto rischiano di compromettere la rigida routine alimentare.

La causa dell’ortoressia non è ancora stata pienamente compresa dagli esperti nel campo della salute mentale. Tuttavia, sembra esserci una correlazione tra questo disturbo e fattori quali il desiderio di controllo su se stessi, l’ansia e la pressione sociale.

Sintomi, cause, conseguenze e fattori di rischio di questo disturbo alimentare

Chi soffre di ortoressia può essere ossessionato dalle etichette degli alimenti, dalla loro provenienza e qualità nutrizionale. Questa condizione può portare a comportamenti restrittivi rigidi, che inducono il soggetto ad evitare determinati cibi o gruppi alimentari ritenuti non sani.

I sintomi dell’ortoressia possono includere ansia estrema legata all’alimentazione, isolamento sociale, dovuto alle limitazioni dietetiche imposte da chi ne è affetto e sentimenti di colpa se si consumano cibi considerati “non sani”.

Donna che esamina il cibo
Donna che esamina il cibo

Altri segnali possono essere il conteggio delle calorie o l’esclusione completa dei carboidrati o dei grassi dalla propria dieta.

Le cause dell’ortoressia non sono ancora completamente comprese dagli esperti, come vi anticipavamo, ma sembra che fattori come l‘iperattività ossessivo-compulsiva e l’autostima basata su aspetti fisici possano contribuire allo sviluppo del disturbo.

I media e le pressioni sociali verso una cultura dell’alimentazione “pura” possono influenzare negativamente quelli predisposti a questa condizione.

Le conseguenze dell’ortoressia possono essere gravi: carenze nutrizionali significative che portano a problemi fisici come debolezza muscolare, perdita di peso drastica o squilibri ormonali. In alcuni casi estremi, può anche causare danni permanenti agli organi interni.

Come curare l’ortoressia

Curare l’ortoressia è un processo complesso e delicato, che richiede un approccio olistico e una serie di interventi mirati. È importante comprendere che la cura dell’ortoressia non riguarda solo il cibo, ma coinvolge anche aspetti psicologici ed emotivi.

Una delle prime fasi nella cura dell’ortoressia è la consapevolezza del disturbo alimentare. Spesso chi ne soffre non riconosce di avere un problema, quindi è fondamentale educarsi sull’argomento e informarsi sulle conseguenze negative legate all’eccessiva fissazione per il cibo sano.

Donna ispeziona cibo
Donna ispeziona cibo

La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) può essere molto utile nel trattamento dell’ortoressia. Questa forma di terapia si concentra sulla modifica dei pensieri distorti legati al cibo e all’alimentazione, puntando ad aiutare le persone nello sviluppare una visione più equilibrata della nutrizione.

In alcuni casi, potrebbe essere necessario coinvolgere anche uno specialista in nutrizione o dietetica per ripristinare una dieta bilanciata ed evitare carenze nutrizionali.

Un piano alimentare personalizzato può essere utile per ridurre l’eccessiva restrizione alimentare tipica dell’ortoressia.

Parallelamente alla terapia individuale e alla consulenza nutrizionale, può essere benefico partecipare a gruppi di supporto con altre persone che affrontano lo stesso problema.

Condividere le esperienze con gli altri permette di sentirsi meno soli e offre sostegno reciproco durante il percorso di guarigione.

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ultimo aggiornamento: 30-07-2023


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