Gli scienziati spiegano l’amore che proviamo per il cinema, partendo dai neuroni specchio: ecco cosa sono e come incidono sul coinvolgimento e l’immedesimazione.

La scienza ci spiega perché amiamo così tanto andare al cinema e, nello specifico, le motivazioni che spingono il nostro cervello a preferire scene più emozionanti e strappalacrime rispetto magari a scene più cruente. Gli scienziati, dunque, si sono concentrati – in particolare – sul coinvolgimento che scatta di fronte al grande schermo e hanno spiegato questo tipo di fenomeno, chiamando in causa i cosiddetti neuroni specchio, che sarebberoo alla base dell’immedesimazione.

Cosa sono i neuroni specchio

I neuroni specchio sono stati scoperti non solo negli esseri umani, ma anche nel cervello degli animali. Questa tipologia di neurone è molto interessante, sul piano scientifico, in quanto si attiva nel momento in cui un soggetto compie una determinata azione e, anche, quando vede qualcun altro compiere il medesimo gesto.

In sostanza, la definizione “specchio“, deriverebbe, dunque, dal fatto che riflettono ciò che è osservato.

Impulsi nervosi
Impulsi nervosi

Nello specifico, ad esempio, se lo notiamo qualcuno sollevare un oggetto, i neuroni specchio, presenti all’interno del nostro cervello, iniziano ad attivarsi come se fossimo noi stessi a sollevarlo.

Pertanto, essi possono essere alla base dell’apprendimento per imitazione e per empatia, che fanno leva sul processo di osservazione delle azioni che vediamo compiere dagli altri.

Per questi motivi, la scoperta dei neuroni specchio ha inciso molto nella sfera della cognizione sociale, aprendo, di conseguenza, nuove strade della ricerca sia psicologica sia neuroscientifica.

Perché sono connessi all’amore che proviamo per il cinema?

Anche se è consapevole che al cinema le storie raccontate fanno capo a pura finzione, lo spettatore riesce ad immedesimarsi nelle storie narrate e ad incanalarsi in un processo di coinvolgimento e, talvolta, di catarsi.

Michele Guerra, teorico del cinema e Vittorio gallese, neuroscienziato, hanno condotto diversi studi attraverso i quali hanno dimostrato che, mediante la risonanza magnetica funzionale, il cervello dell’uomo è particolarmente stimolato nelle aree che sono utilizzate anche per assistere alle azioni che compie un soggetto esterno, in questo caso gli attori.

Ciò avviene, grazie proprio ai neuroni specchio che consentono al soggetto di immedesimarsi nelle scene che sono mostrate sul il grande schermo.

Il cervello, dunque, reagisce come se stesse osservando una realtà che si sviluppa attorno a lui in quel momento, anche se, effettivamente, è solo frutto della proiezione.

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ultimo aggiornamento: 14-09-2023


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