È un servizio gratuito, blocca il trattamento dei propri dati personali e richiederne l’iscrizione è facilissimo.

I numeri anonimi continuano a perseguitarvi con chiamate pubblicitarie? Telefonate da numeri apparentemente normali nascondono in realtà operatori di call center che vogliono offrirvi servizi di cui non avete bisogno? Se non l’avete ancora fatto, il consiglio è di iscrivervi al registro delle opposizioni. Ma di cosa si tratta precisamente? È il servizio gratuito che permette di opporsi all’utilizzo per finalità di marketing dei propri numeri di telefono privati e dei corrispondenti indirizzi postali associati.

Registro delle opposizioni: cos’è e come funziona

Istituito con il decreto 178/2010 e aggiornato con il Dpr 149/2018, il registro pubblico delle opposizioni è uno strumento utilissimo per bloccare il trattamento dei dati personali. Non è valido soltanto per i numeri di telefono, ma anche per gli indirizzi postali associati, sia di posta fisica che elettronica.

L’utente può richiedere l’iscrizione al registro, l’aggiornamento dei dati e la revoca tramite quattro modalità.

  • Sul web, compilando un modulo elettronico sul sito ufficiale
  • Via telefono, con chiamata al numero verde: 800 265 265
  • Via email scrivendo a: iscrizione@registrodelleopposizioni.it
  • Con raccomandata postale.

In quest’ultimo caso, l’indirizzo è:

Gestore del Registro Pubblico delle Opposizioni – Abbonati
Ufficio Roma Nomentano
Casella Postale 7211
00162 Roma RM

Un utente disturbato da un call center
Finalmente il registro delle opposizioni si allarga ai cellulari

L’opposizione non annulla la validità dei consensi per contatti con finalità commerciali, rilasciati direttamente dagli utenti alle singole società, fermo restando il diritto di opposizione di cui all’articolo 21 del Regolamento (Ue) 2016/679.

Grazie all’iscrizione all’Rpo, l’operatore di call center che utilizza i dati presenti negli elenchi pubblici è tenuto a verificare e incrociare le liste dei potenziali contatti. I servizi di telemarketing sono obbligati a registrarsi all’Rpo e a comunicare la lista dei numeri che intendono contattare.

Registro delle opposizioni, cellulari finalmente inclusi

La mancata osservanza dell’iscrizione al registro da parte dei call center è disciplinata dall’articolo 83, paragrafo 5, del Regolamento generale sulla protezione dei dati. Qualora l’utente venga contattato ugualmente anche se si è opposto all’utilizzo dei suoi dati, l’operatore è soggetto a sanzioni amministrative pecuniarie fino a 20 milioni di euro. Nel caso di imprese, la sanzione può arrivare fino al 4% del fatturato totale annuo dell’esercizio precedente.

La gestione e la manutenzione del registro delle opposizioni è stata affidata dal Ministero dello Sviluppo Economico alla Fondazione Ugo Bordoni attraverso un contratto di servizio. La Fondazione è un ente terzo e indipendente. A dieci anni dall’avvio del registro, la tutela della privacy sarà presto estesa a tutti i numeri nazionali, cellulari inclusi. Grazie a una norma contenuta nel decreto Capienze, convertito in legge dal governo di Mario Draghi, anche i cellulari potranno essere inseriti all’interno di questo elenco.

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ultimo aggiornamento: 09-01-2022


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