Settimana corta lavorativa: cos’è, come funziona e dove è già stata sperimentata questa novità nel mondo del lavoro.
Nel mondo in rapida evoluzione di oggi, sempre più persone sono alla ricerca di un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata. Una delle ultime tendenze per raggiungere questo obiettivo è la settimana corta lavorativa, una settimana lavorativa di soli quattro giorni in cui i dipendenti sono tenuti a lavorare solo dal lunedì al giovedì, potendo godere sempre di un “weekend lungo”. Ma come funziona e in quali paesi è già stata sperimentata o adottata? Ecco tutto quello che bisogna sapere.
Cos’è e come funziona la settimana corta lavorativa?
L’idea alla base della settimana lavorativa breve è quella di concedere ai dipendenti più tempo fuori dall’ufficio senza sacrificare la produttività o la retribuzione. Sebbene possa avvantaggiare sia i datori di lavoro che i dipendenti, tutte le parti in causa devono comunque essere sicure di raggiungere i propri obiettivi in una tale configurazione.
Per i datori di lavoro, avere una settimana lavorativa breve può essere vantaggioso in quanto aumenta il morale tra i dipendenti e aiuta a non perdere le risorse migliori, attratte magari da più vantaggiose condizioni lavorative in altri ambienti. Il personale che dispone di più tempo libero sarà probabilmente anche più felice e più sano in generale, e questo si traduce successivamente in migliori prestazioni lavorative e produttività all’interno dei normali turni di lavoro. Inoltre, i costi aggiuntivi legati al congedo per malattia possono essere ridotti quando il personale dispone di ampie quantità di tempo libero oltre alle proprie mansioni lavorative.
Anche dal punto di vista di un dipendente, ci sono diversi benefici associati a tale configurazione. Uno studio della Stanford University suggerisce che possa promuovere una maggiore concentrazione, poiché diminuisce le possibilità di “perdite di tempo”. Nel complesso, la riduzione dei giorni trascorsi negli ambienti d’ufficio offre alle organizzazioni una maggiore flessibilità consentendo ai manager di non disperdere risorse in continui cambiamenti del personale.
I benefici della settimana breve
Uno dei principali vantaggi di una settimana lavorativa di quattro giorni per i datori di lavoro è l’aumento della produttività. Gli studi hanno dimostrato che i dipendenti a cui viene concesso un giorno libero in più sono riposati e pieni di energia, il che li porta a essere più produttivi nei giorni in ufficio. Poiché questo aumento della produttività può portare a migliori prestazioni sui progetti e una migliore produzione da parte dei dipendenti, il valore totale di un tale accordo può essere sostanziale per i datori di lavoro.
Un altro vantaggio dell’orario ridotto è il coinvolgimento dei dipendenti sul lavoro: quando le persone hanno tempo libero sufficiente al di fuori del lavoro, spesso si sentono più felici e più impegnate durante l’orario di lavoro. Questo tende a tradursi in una maggiore soddisfazione sul lavoro tra il personale, con conseguenti tassi di rotazione dei dipendenti inferiori; le aziende con personale più felice spesso beneficiano di risparmi sui costi legati alle tariffe di assunzione e di tempi di completamento delle attività migliorati durante i progetti.
Ultimo, ma non meno importante, settimane più brevi offrono a tutti una maggiore flessibilità per gestire gli impegni familiari o scelte di vita più ampie come corsi di apprendimento o occuparsi di attività di volontariato.
Dove esiste la settimana corta
La settimana lavorativa breve è stata già sperimentata in diversi paesi del mondo. Dei progetti sperimentali delle risorse umane per testare la settimana di quattro giorni sono stati lanciati in Islanda, in Giappone, in Nuova Zelanda e recentemente anche in Spagna. I risultati? Estremamente promettenti, seppur ancora in fase di studio.
Per quanto riguarda l’Italia? Da tempo se ne discute, ma al momento esistono pochissimi casi di esperimenti in questo senso. Alcune aziende stanno riflettendo sulla possibilità di adottare una soluzione rivoluzionaria, fermo restando che per poterla rendere accettabile per tutti bisognerebbe fare in modo di innestare un vero e proprio cambiamento culturale.
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ultimo aggiornamento: 17 Aprile 2023 19:20