Gli studiosi di Pisa hanno già sviluppato un sistema di intelligenza artificiale: si lavora adesso all’app per il pianto dei neonati.

E’ davvero possibile tradurre il “bambinese” o, più comunemente, i suoni che emettono i neonati quando piangono? Le premesse sembrano esserci tutte. Un gruppo di scienziati ha già messo a punto un sistema di intelligenza artificiale in grado di comprendere ciò che ‘dicono’ i neonati con il pianto. Gli studiosi puntano ora a trasformare questo strumento in un’app per il pianto dei neonati: emergono intanto importanti risultati dallo studio condotto.

Lo strumento di intelligenza artificiale

Continua la ricerca degli studiosi dell’Istituto Superiore di Sanità, del centro Nina per la formazione neonatale dell’Università di Pisa e dell’Istituto di scienza e tecnologie dell’informazione del Consiglio nazionale delle ricerche. I ricercatori hanno sviluppato un sistema di intelligenza artificiale in grado di capire il messaggio dei neonati espresso tramite il pianto. I primi risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista “Neural computing & application”. La ricerca scientifica ha già dimostrato come i neonati piangono in modo diverso in base all’idioma della loro famiglia. I bambini appena nati tentano di comunicare bisogni e disagi attraverso il pianto. Quella del pianto neonatale è dunque una vera e propria lingua, ma ancora perlopiù sconosciuta.

neonato mamma papa
neonato con i genitori

Il progetto dell’app che traduce il pianto dei neonati

Il sistema di intelligenza artificiale si sta dimostrando fondamentale per capire come tradurre il pianto dei neonati. Appurato già che la lingua più parlata è il parentese, questo nuovo studio ha preso in esame alcuni bambini per analizzarne il pianto. In particolare durante lo studio è stato registrato il pianto di circa venti bambini italiani, analizzando i dati raccolti e i livelli di stress che i pianti raggiungevano. Questi file audio sono stati usati come registrazioni di addestramento per il sistema di intelligenza artificiale. Quest’ultimo ha dunque iniziato ad indicare i bisogni e i disagi più urgenti dei neonati. Gli scienziati vorrebbero trasformare lo strumento in un’app in modo da aiutare genitori e caregiver. Inoltre la ricerca si pone l’obiettivo di analizzare anche i pianti di neonati stranieri visto che il pianto cambia in base alla lingua.

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ultimo aggiornamento: 24-04-2023


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