L’edizione 2023 di Slow Wine Fair si è chiusa con un bilancio più che lusinghiero per il vino sostenibile italiano, sempre più apprezzato dai player internazionali.

All’edizione 2023 di Slow Wine Fair, la seconda edizione della fiera dedicata al vino “buono, pulito e giusto”, il grande protagonista è stato il vino sostenibile italiano. Nei padiglioni di BolognaFiere, la Slow Wine Fair ha accolto 750 cantine (+50% rispetto allo scorso anno) e fatto segnare 10.000 ingressi, la metà dei quali operatori professionali dall’Italia e dall’estero. È proprio il vino sostenibile di casa nostra ad aver conquistato produttori, distributori, enotecari, sommelier e buyer internazionali.

Il vino sostenibile italiano vince all’estero

Per sostenibile si intende quel vino prodotto preservando al massimo le risorse naturali, proteggendo le biodiversità e la salute del suolo, dell’aria e dell’acqua, eliminando gli sprechi e gli eccessi per ridurre l’impatto dell’azienda sull’ambiente, tutelando i diritti dei dipendenti, le necessità dei consumatori e della comunità che vive nella zona dei vitigni.

Al banco d’assaggio della fiera, durata tre giorni dal 26 al 28 febbraio, hanno presenziato 4.000 etichette in degustazione. Al centro dell’evento c’è proprio il concetto di sostenibilità: la viticoltura integrata che utilizza in sinergia tutte le migliori tecniche disponibili alla difesa della pianta. Questo sistema è particolarmente vincente in Italia, dove ai viticoltori sono fornite dettagliate linee guida nel Piano di Azione Nazionale (PAN).

Un bicchiere di vino bianco italiano
L’etica al centro della Slow Wine Coalition

I commenti raccolti dai responsabili di Slow Wine Fair tra gli operatori del settore sono entusiasti. Cyrille Harmel, Export Director per l’Europa e il Medio Oriente per Maisons & Domaines Henriot, sottolinea come “il tema della sostenibilità dei vini è cruciale in Italia e l’alto numero dei visitatori indica che si sta andando nella giusta direzione”. È dello stesso avviso Jose Ruiz di Southern Glazer, il più importante distributore di vino del Nord America, il quale auspica “l’adozione di una certificazione di qualità volontaria e uniforme per tutti i produttori”.

Tantissimi i produttori italiani di vino sostenibile da Nord a Sud, dalla cantina di Ettore Germano in Piemonte a quella di Angela Barraco a Marsala. Il focus Sana Tech, organizzato da Avenue Media, ha presentato alcuni casi di studio aziendali di basso impatto ambientale e adozione di tecnologie innovative.

Il food scopre il vino sostenibile italiano

Per rivoluzionare il mondo del vino – fa sapere Giancarlo Gariglio, il coordinatore della Slow Wine Colalitionè necessario partire dall’unione delle tre forze principali della filiera: i produttori, con i quali siamo in continuo confronto da anni per far crescere una viticoltura sensibile alla salute e all’ambiente; chi il vino lo commercializza e svolge un ruolo fondamentale per la promozione del territorio e di un consumo consapevole; infine, i consumatori, con i quali è importante costruire momenti di sensibilizzazione ed educazione”.

Il successo della seconda edizione di Slow Wine Fair – spiega Antonio Bruzzone, il direttore generale di BolognaFiere – insieme a Marca, Sana e al Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti (che debutterà a Bologna a novembre) conferma BolognaFiere tra i principali poli fieristici per le esposizioni internazionali B2B del settore agroalimentare e come luogo elettivo in cui gli operatori non solo fanno business, ma tracciano le tendenze del mercato”.

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ultimo aggiornamento: 22-04-2023


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