Da settembre gli stabilimenti Arvedi di Cremona e Trieste saranno a zero emissioni nette di anidride carbonica: sarà decarbonizzata l’intera organizzazione.

L’italiana Arvedi sarà la prima acciaieria al mondo a zero emissioni di anidride carbonica. A partire dall’1 settembre 2022, il Gruppo siderurgico nato nel 1963 produrrà tutte le tipologie e lavorazioni di acciaio realizzato negli stabilimenti di Cremona e Trieste a zero emissioni nette di CO2, dirette e indirette. L’azienda spiega di aver raggiunto questo obiettivo ottenendo una certificazione speciale dal Rina, l’ente accreditato a livello internazionale per l’attività di testing ed ispezione sui materiali.

Arvedi acciaieria: emissioni zero dall’1 settembre

Rina ha rilasciato ad Arvedi l’attestato di validazione del modello di calcolo secondo GHG Protocol “A Corporate Accounting and Reporting Standard”, GHG Protocol “Scope 2 Guidance” e Regolamento Ce di esecuzione 2018/2066 e Smi. Questa certificazione, fanno sapere dall’acciaieria, consente al Gruppo di “fornire acciaio al carbonio prodotto negli stabilimenti di Cremona e Trieste emettendo contestualmente il certificato di zero emissioni nette di CO2”.

Questo traguardo è l’obiettivo conclusivo del piano di decarbonizzazione della società, lanciato nel 2018 per tutti i prodotti e i cicli di lavorazione. Arvedi ha operato investimenti ingenti in impianti, tecnologia, ricerca e sviluppo. L’impegno per l’ambiente ha condotto l’acciaieria a migliorare il proprio indice di efficienza del 2,6% e ad abbattere ogni anno la produzione di anidride carbonica di circa 250.000 tonnellate, fino alle zero emissioni del 2022.

Acciaio caldo su nastro trasportatore
Il rapporto con l’ambiente di Arvedi: dalla decarbonizzazione a emissioni zero

L’area a caldo del sito di Trieste è stata completamente riconvertita nel giro di due anni con un investimento pari a 260 milioni di euro. Grazie ai sistemi di ricircolo, i consumi da fonti d’acqua sono inferiori al 4% dei fabbisogni e al 50% rispetto agli impianti siderurgici convenzionali. Inoltre le emissioni liquide inquinanti e le emissioni gassose nell’atmosfera da trattamento e filtraggio dei fumi sono, rispettivamente, da 3 a 30 volte e da 3 a 10 volte inferiori ai limiti di legge.

Più del 95% degli scarti e dei rifiuti delle lavorazioni delle acciaierie Arvedi sono riciclati e recuperati. Le scorie nere generate dal processo di fusione vengono destinate al settore delle costruzioni sotto forma di Inertex, una materia prima inerte che garantisce prestazioni superiori rispetto alla media degli aggregati naturali ordinari come i basalti.

Arvedi, Cremona e Trieste a zero CO2

L’azzeramento delle emissioni indirette di CO2 è stato ottenuto grazie alla fornitura integrale di energia da fonti rinnovabili da parte di Enel. Arvedi ha installato nel 2018 un primo impianto fotovoltaico, gestito da Eco Casa Fotovoltaico e realizzato con inverter centralizzati SMA, e nel 2020 un secondo impianto da 2,2 MWp con 6.583 pannelli monocristallini con tecnologia Perc ad altissima efficienza da 335 Watt l’uno.

Questi impianti, realizzati in autoconsumo senza alcuna incentivazione, consentono una significativa riduzione dell’impatto ambientale e un rilevante risparmio economico. L’energia prodotta dai pannelli solari è al 97% autoconsumata con una diminuzione delle emissioni di CO2 in atmosfera di 1.190 tonnellate l’anno.

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ultimo aggiornamento: 25-08-2022


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