Cambiare la dieta degli amici a quattro zampe per inquinare di meno: è il suggerimento di uno studio brasiliano che ha analizzato (con risultati sorprendenti) il cibo per animali.

Dare agli animali domestici pasti a base di cibo secco aiuta ad inquinare di meno. Lo rivela uno studio condotto in Brasile da un gruppo di ricercatori della School of Veterinary Medicine and Animal Science (FMVZ) dell’Università di São Paulo. L’umido in scatolette e bustine è composto principalmente di carne e quindi risulta più inquinante rispetto alle diete che comprendono soltanto crocchette e alimenti secchi, contenenti soprattutto riso, farina di mais, sali, grassi, vitamine e glutine.

Cibo per animali: impatto sull’ambiente al 26%

Lo studio brasiliano, pubblicato sulla rivista Scientific Reports, segnala che la popolazione di animali domestici continua a crescere in tutto il mondo, in particolare in Cina, Stati Uniti e Brasile. È per questo motivo che modificare le abitudini alimentari dei pets avrebbe un impatto importante sull’ambiente. L’impatto che ha il cibo per animali preparato in casa è invece intermedio perché incide in base alla quantità di acqua che viene utilizzata.

Una meta-analisi condotta su 38.700 allevamenti e 119 nazioni osserva che la produzione di cibo è responsabile per il 26% del totale di emissioni antropiche di gas serra. Per la maggior parte degli alimenti, la percentuale più alta di emissioni deriva dal cambiamento dei terreni, causato dalla deforestazione e dalla composizione del carbonio del suolo, oltre che dai fertilizzanti.

Una gatto e un cane mangiano cibo dalla ciotola
Preferire il secco all’umido contribuisce ad inquinare di meno

Lo studio ha preso in considerazione come parametri proprio le emissioni e l’utilizzo di acqua e suolo ed è stato condotto su un campione di 618 cani e 320 gatti. Il team ha analizzato la dieta di un cane di piccola taglia dal peso di circa 10 chili. I suoi consumi sono pari a 534 calorie al giorno. Se si nutrisse esclusivamente di umido, le emissioni di anidride carbonica annuali sarebbero pari a 6.541 chili. Discorso diverso con il secco: se mangiasse soltanto croccantini, le emissioni stimate prodotte all’anno sarebbero di 828 chili, otto volte di meno.

Una dieta per animali fatta di cibi umidi o casalinghi è più ricca di proteine, mentre un’alimentazione con solo cibo secco fornisce più energia per ogni grammo di alimento. Nel caso dei gatti, la quantità di acqua che occorre per preparare i cibi fatti in casa è simile a quella che serve per il secco, quindi ha un impatto minore sull’ambiente.

Crocchette per cani e gatti inquinano meno

Per tutte le variabili di impatto valutate, le diete umide rappresentano un impatto ambientale significativamente maggiore, sia per i cani che per i gatti. In conclusione alla ricerca, la squadra di scienziati dichiara che la produzione di alimenti per animali è responsabile di quasi un quarto dell’impatto ambientale globale.

Pertanto, specie in Occidente, l’importanza del cibo per animali in termini di sostenibilità non dovrebbe essere trascurata. Senza dimenticare le quantità comunque elevate in termini di CO2 e di sfruttamento del suolo per avere i grassi di origine vegetale, le diete secche sono il tipo di alimentazione che ha un’incidenza minore con una correlazione positiva tra l’energia metabolizzabile fornita dagli ingredienti e l’inquinamento.

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ultimo aggiornamento: 01-12-2022


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