Con un post su Twitter, Elon Musk ha comunicato ai suoi seguaci che è possibile acquistare un’auto Tesla con i bitcoin.
Si può acquistare una Tesla utilizzando i bitcoin. Questo è l’annuncio effettuato dal CEO Elon Musk. Una notizia che già sta facendo storcere il naso a molti e che potrebbe portare complicazioni su diversi punti di vista. Tanti, infatti, fanno notare che sembra un paradosso il fatto di poter comprare una vettura elettrica con “denaro inquinante”.
La Tesla si può comprare con i bitcoin
L’acquisto di una auto elettrica Tesla con bitcoin potrebbe risultare più costoso rispetto alla compravendita in contanti o a credito, a seconda di quando un cliente ha acquisito, per la prima volta, la propria quota di criptovaluta. Ciò perché l’Internal Revenue Services considera la spesa in bitcoin – o anche la riconversione in dollari USA – come una realizzazione di guadagni sugli investimenti, quindi soggetta all’imposta sulle plusvalenze. Non è diversa dalla vendita di un’azione o di un’obbligazione.
Il post di Elon Musk:
Le aliquote IRS per le imposte sulle plusvalenze su beni posseduti da meno di un anno sono tassate nelle stesse fasce dell’altro reddito di una persona, mentre le plusvalenze a lungo termine sono tassate al 15% per le persone che guadagnano tra 40.000 e 441.000 dollari – e 20 % per gli individui che guadagnano più di tale importo.
Per gli investitori che hanno acquistato bitcoin in anticipo, l’utilizzo della valuta digitale per comprare un’auto Tesla potrebbe essere molto costoso. Ciò si affianca alle eventuali imposte sulle vendite aggiuntive nello stato dell’acquirente.
Vantaggi e fattori di rischio dell’acquisto in bitcoin
L’acquisto di bitcoin potrebbe presentare un’agevolazione fiscale per gli investitori più recenti. Se un investitore ha acquistato bitcoin quest’anno a un prezzo più alto del suo valore attuale, potrebbe segnalare una perdita e ricevere una detrazione fiscale per l’anno successivo.
I prezzi delle auto Tesla vanno da 39.000 dollari, per la Model 3 a oltre 80.000 dollari per la Model X, secondo quanto si può leggere dal sito di Tesla.
Una cosa da notare è che gli acquisti non sono fissati a prezzi bitcoin statici, bensì a un bitcoin equivalente al prezzo dell’auto in dollari USA dato da Tesla, in un determinato momento e valido solo entro un periodo di tempo stabilito dalla società.
A causa della volatilità del bitcoin, qualsiasi rendimento di Tesla potrebbe essere un azzardo, poiché la società restituirebbe il pagamento sotto forma di bitcoin, un rischio che Tesla evidenzia nei suoi termini e condizioni: “Il prezzo del Bitcoin può essere volatile e soggetto a movimenti al rialzo e al ribasso“, si legge nella dichiarazione. “Se ti rimborsiamo in Bitcoin, il valore di tale importo, rispetto ai dollari USA, potrebbe essere significativamente inferiore al valore in dollari statunitensi al momento dell’acquisto“.
Gli acquisti di Bitcoin sono irreversibili, quindi qualsiasi errore nella transazione iniziale andrà a carico del cliente. L’acquirente sarà, inoltre, soggetto a commissioni di rete bitcoin che sono aumentate fino a 60 dollari, rispetto al passato.
I bitcoin sono “denaro inquinante”?
Il bitcoin viene spesso definito “denaro inquinante” e, per questo motivo, la possibilità di poter acquistare una Tesla – che è un’auto elettrica, il cui scopo è al sostenibilità ambientale – sembra un paradosso per tanti che hanno commentato, negativamente, la notizia lanciata da Elon Musk.
Sulle criptovalute, infatti, è nato un acceso dibattito, in merito all’eccessiva quantità di energia che richiedono: secondo alcune recenti stime dell’Università di Cambridge, infatti, pare che il consumo della rete Bitcoin oscilli dai 77 TWh ai 121,05 TWh su base annuale. Tradotto, questa moneta richiede un dispendio di energia pare a quello dell’intero Cile o della Norvegia.
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ultimo aggiornamento: 30 Marzo 2021 8:39