La Conferenza sul Futuro dell’Europa darà voce ai cittadini europei per proteggere e rafforzare i principi della nostra democrazia.

La Conference on the Future of Europe (Conferenza sul Futuro dell’Europa) avrebbe dovuto svolgersi ormai quasi un anno fa, nella primavera 2020. La data prescelta era quella del 9 maggio, ovvero il giorno dedicato alla festa dell’Europa. Poi, l’incontro è stato rimandato a causa dell’emergenza sanitaria che, proprio in quei mesi, stava iniziando a sconvolgere il mondo intero.

Non è stata ancora fissata una nuova data, ma la Commissione sta continuando a lavorare sull’organizzazione di questo storico dibattito. Fra gli obiettivi principali della Conferenza ci sarà quello di permettere a tutti di esprimersi sulle priorità dell’UE. Si affronteranno temi come democrazia, processi legislativi, trasparenza, negoziati internazionali e tanto altro.

Cos’è la Conferenza sul Futuro dell’Europa e quali sono gli obiettivi?

Il 22 gennaio 2020 la Commissione Europea ha chiarito in un comunicato ufficiale le proprie idee in merito alla Conferenza. Essa consisterà in una sorta di forum pubblico. Il dibattito con i cittadini a proposito di sfide e priorità dell’UE sarà aperto, inclusivo, strutturato e trasparente.

La Commissione si batterà per rafforzare la sua collaborazione col Parlamento europeo, che rappresenta concretamente la voce di ogni cittadino. Sarà assicurato il suo coinvolgimento nelle varie fasi dei negoziati internazionali e nello svolgimento dell’intero processo di legislazione.

donna con bandiera europea
donna con bandiera europea

Fra gli impegni della Presidente Ursula von der Leyen rientra quello di garantire a tutti i cittadini uno spazio di espressione sui compiti e i principi dell’Unione. Si cercherà di portare il concetto di Europa al di là delle capitali, così che in ogni angolo dell’UE sia rafforzato il legame fra persone e istituzioni.

Uno dei traguardi che la Conferenza si propone è quello di stabilire una “dichiarazione congiunta” da presentare nel 2022 all’attenzione del Consiglio Europeo, ovvero ai governi dei 27 Paesi membri.

Per difendere la democrazia bisogna avere un approccio condiviso e degli autentici valori comuni. Le nuove sfide da affrontare sono innumerevoli: si pensi soltanto ai danni creati ogni giorno dalla disinformazione e dalla diffusione dell’odio tramite i messaggi online.

Come e quando avverrà la Conferenza?

La data di partenza dovrebbe restare quella del 9 maggio, ma nulla è ancora ufficiale. La fine dei lavori, invece, è fissata per la primavera 2022.

Così, purtroppo, viene effettivamente dimezzata la durata della Conferenza, che in origine doveva essere di ben 2 anni. Sono molti infatti a credere che un solo anno di tempo non sia sufficiente a espletare tutti gli obiettivi pianificati.

I vari temi in esame saranno individuati tramite delle consultazioni online. Saranno poi riuniti gruppi di cittadini, sia a livello europeo che nazionale, che dovranno dibatterli e risolverli. Non si sa se questi gruppi saranno estratti casualmente, oppure se ci sarà un qualche criterio di selezione.

Tutt’ora non è chiaro a chi sarà affidata la presidenza della commissione. Il dibattito in proposito è ancora aperto ed è uno dei motivi, insieme alla pandemia, del forte ritardo sulla partenza.

L’ipotesi più credibile è quella di una presidenza “a più voci”. I nomi sarebbero quelli dei presidenti del Parlamento Europeo, della Commissione e del Consiglio (rispettivamente David Sassoli, Ursula von der Leyen e Charles Michel). In aggiunta, per un totale di sei presidenti, altri tre membri facenti capo a un comitato esecutivo.

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ultimo aggiornamento: 13-03-2021


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