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La guerra in Ucraina ha fatto scoppiare una crisi alimentare: le motivazioni

Olio di semi

La guerra in Ucraina ha causato una crisi alimentare ed umanitaria, che supera anche quella innescata dalla Seconda Guerra Mondiale.

La crisi in corso in Ucraina ha messo a dura prova i mercati delle materie prime e funge da pericolo la sicurezza alimentare globale. Le varie conseguenze della pandemia di COVID-19 e altri fattori aggiuntivi hanno fatto aumentare i prezzi dei generi di prima necessità. I raccolti scarsi in Sud America, la forte domanda globale e i problemi della catena di approvvigionamento hanno ridotto le scorte di cereali e semi oleosi e portato i prezzi ai livelli più alti dal 2011-2013.

Crisi alimentare dopo la guerra in Ucraina: cosa sta succedendo

La guerra in Ucraina ha provocato una crisi alimentare, oltre che una tragedia a livello umanitario. I prezzi dell’olio vegetale sono saliti a livelli record, a causa dello scarso raccolto di soia sudamericana, della riduzione delle forniture di olio di palma e per l’utilizzo dell’olio di palma e di semi di soia per la produzione di biodiesel. Stessa sorta anche per i prezzi di carburante, fertilizzanti e pesticidi.

Olio di semi
Olio di semi

L’invasione russa dell’Ucraina darà una battuta d’arresto ai tradizionali movimenti dei mercati globali, avrà conseguenze negative per le forniture – a livello mondiale – di grano, gas naturale e fertilizzanti, ma anche un impatto negativo per i produttori che si affacceranno a una nuova stagione di semina. Ciò potrebbe far incrementare l’inflazione dei prezzi alimentari – già elevata – e avere risvolti molto gravi per i paesi importatori di prodotti alimentari a basso reddito, molti dei quali hanno avuto un aumento dei tassi di malnutrizione negli ultimi anni a causa dei lockdown imposti dalla pandemia.

ONU: la più grande crisi alimentare globale dalla Seconda Guerra Mondiale

Il capo dell’alimentazione delle Nazioni Unite ha avvertito che la guerra in Ucraina ha creato “una catastrofe sulla catastrofe” e avrà un impatto globale “oltre qualunque cosa abbiamo visto dalla Seconda Guerra Mondiale” perché molti degli agricoltori ucraini – che, di solito, producono gran parte del grano a livello globale – si ritrovano a dover fronteggiare il nemico.

David Beasley, direttore esecutivo del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite, ha dichiarato al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che i prezzi già elevati dei generi alimentari stanno salendo alle stelle.

La sua agenzia dava da mangiare a 125 milioni di persone in tutto il mondo prima dell’invasione russa dell’Ucraina il 24 febbraio: Beasley ha rivelato di aver cominciato a tagliare le razioni di generi alimentari, per via dell’aumento dei costi non solo degli alimenti, ma anche del carburante e delle spedizioni. L’Ucraina e la Russia producono il 30% della fornitura mondiale di grano, il 20% del mais e il 75%-80% dell’olio di semi di girasole. Il Programma alimentare mondiale acquista il 50% del suo grano dall’Ucraina, come lui stesso ha sottolineato.

Beasley sostiene, inoltre, che concentrarsi sull’Ucraina non dovrebbe portare la comunità internazionale a trascurare l’Africa, in particolare il Sahel e il Medio Oriente, perché “altrimenti, si avrà una massiccia migrazione” in varie parti d’Europa.

Se mettiamo fine al conflitto, affrontiamo i bisogni, possiamo evitare la carestia, la destabilizzazione delle nazioni e la migrazione di massa“, ha affermato. “Ma se non lo facciamo, il mondo pagherà un prezzo enorme e l’ultima cosa che vogliamo fare come Programma Alimentare Mondiale è prendere il cibo dai bambini affamati per darlo ai bambini che muoiono di fame“.

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ultimo aggiornamento: 7 Aprile 2022 8:59

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