Decathlon cambia nome in nolhtaceD: l’iniziativa per dare una seconda vita alla merce e ridurre le emissioni inquinanti. Ecco tutti i dettagli.

Per ridurre le emissioni inquinanti legate alla produzione e dare una seconda vita alla merce già utilizzata, Decathlon cambia il suo nome in nolhtaceD. L’iniziativa consente a tutti gli acquirenti di portare in negozio capi che non si usano più e ottenere in cambio un voucher da spendere nei punti vendita del marchio.

Decathlon cambia nome in nolhtaceD: in cosa consiste l’iniziativa

Tre punti vendita di Decathlon situati in Belgio, dallo scorso 10 ottobre, hanno deciso di cambiare l’insegna in nolhtaceD, ovvero il nome del brand al contrario. L’iniziativa è volta alla salvaguardia dell’ambiente e alletta la clientela con una proposta che difficilmente provocherà malcontenti. Gli shop in questione, infatti, hanno allestito al proprio interno un angolo riservato alla merce di seconda mano. Quanti hanno abbigliamento sportivo che non utilizzano più, anche se non è a marchio Decathlon, potranno portarlo in negozio. Qui riceveranno in cambio un voucher per fare acquisti in uno dei punti vendita della catena, spendibile entro due anni dall’erogazione.

Così facendo, il nuovo nolhtaceD non dona solo una seconda vita alla merce, ma va anche ad abbattere le emissioni inquinanti legate alla produzione di nuovi oggetti. Ovviamente, tutti i prodotti second hand verranno rigenerati prima di essere rimessi in vendita come usato garantito. La clientela interessata all’iniziativa potrà anche farsi valutare la merce prima di portarla in negozio. Non bisogna fare altro che collegarsi al sito di Decathlon, indicare il tipo di prodotto che si vuole dare via, le condizioni, l’anno d’acquisto e il prezzo originale. In seguito, un dipendente dello shop comunicherà il costo finale e lo stesso potrà essere accettato o rifiutato.

Cosa si può portare da nolhtaceD?

Nei punti vendita Decathlon che hanno cambiato nome in nolhtaceD si può portare la merce sportiva in buone condizioni. Non vengono accettati: articoli di sicurezza (come: casco da bicicletta, imbracatura e giubbotti galleggianti), prodotti per l’igiene (costume da bagno, calzini, reggiseno, asciugamano, ecc.), articoli nutrizionali, prodotti per uso medico (tutore per caviglia, fettuccia, ecc.) e articoli personalizzati (floccaggio, ricamo, ecc.).

Riproduzione riservata © 2024 - LEO

ultimo aggiornamento: 28-10-2022


Luca Abete dona 30mila pasti con Lidl al Banco Alimentare

UniCredit lancia il finanziamento Futuro sostenibile per migliorare la sostenibilità delle imprese