È boom di richieste di residenza da parte di super milionari internazionali che vogliono sfruttare la celebre imposta fissa per i loro patrimoni.
È operativa a partire dal 2023 la Flat tax al 15%. Per la prima volta, il governo Meloni ha esteso la tassa piatta anche a chi non è in forfettario, ovvero gli imprenditori e i professionisti che non adottano il regime agevolato per scelta o per mancanza di requisiti. Ma oggi non è questa svolta fiscale a far discutere, bensì quella introdotta dal governo Gentiloni nel 2017: la flat tax da 100.000 euro per i neo residenti sui redditi prodotti all’estero.
Flat tax da 100.000 euro: boom di residenze straniere
L’imposta sostitutiva da 100.000 euro, definita regime opzionale dall’Agenzia delle Entrate, ha favorito un vero e proprio boom di richieste di residenza in Italia da parte di milionari stranieri. I ricchi da tutto il mondo stanno facendo la fila per venire nel Belpaese: non per il cibo d’eccellenza, la moda e il lusso, i paesaggi mozzafiato e il clima mite, ma per pagare meno tasse.
Nel tentativo di attrarre investimenti e capitali, l’Italia offre infatti un’agevolazione speciale che include l’esenzione fiscale su successioni e donazioni aventi ad oggetto beni situati fuori dai nostri confini. Un piatto ricco e davvero ghiotto per i Paperoni internazionali. Stando ai primi dati emersi, il regime speciale ha attirato nel 2021 quasi mille facoltosi contribuenti, ai quali vanno aggiunti oltre 300 familiari.
Sono soprattutto banchieri, attori, calciatori e modelle – naturalmente i nomi restano coperti – a venire in Italia (o almeno a trasferire qui il proprio patrimonio) per sfruttare questa particolare flat tax. I nuovi residenti si chiamano HNWI (High Net Worth Individuals) e indipendentemente dall’ammontare del reddito estero, possono scegliere di pagare l’imposta forfettaria annuale di 100.000 euro e una seconda imposta da 25.000 euro per ogni componente della famiglia. Inoltre, ai neo residenti è permesso di concedere i propri investimenti finanziari esteri in affidamento, custodia o amministrazione a intermediari italiani.
Il regime opzionale, introdotto con la Legge di bilancio 2017 (la legge 232/2016), ha una durata massima di 15 anni, è revocabile in qualsiasi momento e senza alcun aggravio di costi. Una vera manna dal cielo per i facoltosi di tutto il mondo. I “nuovi italiani” venuti in Italia per pagare meno tasse sono raddoppiati rispetto al 2020 e triplicati rispetto al 2019.
Neo residenti, regime opzionale spopola tra banchieri, attori e influencer
In tutto, nel 2021, dai patrimoni dei neo residenti sono finiti nelle casse dell’Erario 108 milioni di euro di imposte. Ma l’incasso complessivo per il Fisco è più alto, visto che la cifra non tiene conto delle altre tasse versate e dell’indotto creato. Una tassa così bassa (e davvero poco equa per i cittadini italiani che pagano molto di più) è l’unico modo che la politica italiana ha trovato per attrarre un certo tipo di contribuenti.
Con questo regime particolare, Roma ha voluto fare concorrenza a piazze come Londra, Parigi e Amsterdam, che da anni permettono ai super ricchi di pagare tasse irrisorie, o per lo meno molto inferiori al dovuto. Ma chi sono i beneficiari di questo schema fiscale così favorevole? “All’inizio erano soprattutto rentier e azionisti – ha spiegato l’avvocato tributarista Marco Cerrato al Messaggero –, ma oggi in larga misura anche individui ancora attivi in ambito lavorativo, tra cui banchieri, calciatori, modelle, piloti di Formula 1, attori, influencer e primari esponenti del mondo dell’arte e dello spettacolo”.
Riproduzione riservata © 2024 - LEO
ultimo aggiornamento: 9 Maggio 2023 14:53