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Giallo Dozza Bologna, quando il rugby in carcere porta a recidiva zero

Un giocatore di rugby in campo

Il progetto nato all’interno della casa circondariale emiliana è l’unico caso in Italia di squadra di detenuti che milita in un campionato nazionale.

La Dozza di Bologna guarda al modello Bollate. Non solo per l’inserimento professionale dei detenuti, ma per le attività che fanno del carcere un luogo di rieducazione e opportunità. Lo dimostra la squadra di rugby del Giallo Dozza Bologna, una formazione nata nel 2014 all’interno della casa circondariale emiliana e che milita nel campionato nazionale di Serie C. È un caso unico in Italia.

Rugby per detenuti alla Dozza di Bologna

Nella stagione 2023-2024 l’avventura di Giallo Dozza Bologna si è chiusa all’ultimo posto in classifica con appena 1 punto raccolto in 8 incontri. D’altronde per loro non è possibile fare trasferte. Ma il vero trionfo della compagine è un altro. La società ha vinto il bando Carceri di Sport e Salute, l’iniziativa voluta dal ministro per lo sport Andrea Abodi che ha l’obiettivo di promuove le attività sportive come strumenti ed opportunità di rieducazione per i detenuti.

Carceri è realizzato in collaborazione con il Dap (il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria) e il Dgmc (il Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità) e potenzia le strutture degli istituti penitenziari per adulti e minorile in area penale esterna. Il bando supporta per 18 mesi le realtà sportive e gli enti del Terzo settore nella promozione della salute, dell’inclusione sociale, del benessere e del recupero dei detenuti.

stretta di mano, aiuto, mani congiunte
Non solo studio e lavoro: in carcere l’aiuto e lo spirito di squadra passano dal rugby

Partner del progetto Giallo Dozza è Illumia, l’azienda bolognese che opera nel mercato libero dell’energia elettrica e del gas. “Siamo assegnatari di questo bando grazie alla rete che si è creata attorno al Giallo Dozza, fuori e all’interno del carcere. Siamo molto felici perché è fondamentale per andare avanti”, ha dichiarato il presidente della squadra Matteo Carassiti.

In questi anni dentro il carcere sono entrate decine di squadre di persone libere che si sono venute a confrontare con i giocatori detenuti. Molti di loro prima non avevano mai visto una palla ovale e si sono messi in gioco con quattro allenamenti settimanali sul campo e teorici”, ha spiegato il patron della formazione giallonera.

Giallo Dozza Bologna: il progetto funziona

La realtà Giallo Dozza funziona e a dimostrarlo ci sono i numeri. Il tasso di recidiva tra i detenuti-atleti della squadra è al di sotto del 5%. Una percentuale davvero bassa rispetto alla media nazionale che il Cnel (il Consiglio nazionale di economia e lavoro) stima al 68,7%. Antigone, l’associazione che si occupa di detenuti, aggiunge che il numero di reati per detenuto è circa 2,37.

Il prossimo evento in cui la squadra è coinvolta è il memorial Marco Gardenghi, giornalista del Resto del Carlino innamorato del rugby e sindacalista di categoria in Aser, Fnsi, Inpgi e Ungp, scomparso nel dicembre del 2023 all’età di 69 anni. Il torneo è organizzato per il prossimo autunno dall’Ungp Emilia-Romagna e nazionale con l’Odg, l’Aser, l’Unione stampa sportiva italiana e Confcommercio Ascom Bologna.

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ultimo aggiornamento: 3 Luglio 2024 8:08

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