Il presidente dell’Emilia-Romagna e il sindaco di Milano ottengono le percentuali di gradimento più elevate nel sondaggio condotto dall’istituto demoscopico Noto.

Stefano Bonaccini e Beppe Sala dominano la classifica di governatori e sindaci più amati d’Italia stilata da Noto Sondaggi per il Sole 24 Ore. Nonostante le disastrose scelte amministrative e urbanistiche che hanno portato al drammatico scenario visto con le alluvioni dello scorso maggio, il presidente dell’Emilia-Romagna “vince” l’edizione 2023 del governance poll, la tradizionale rilevazione del consenso degli amministratori locali realizzata dall’istituto demoscopico napoletano.

I governatori e sindaci più amati d’Italia: la classifica 2023

Tra i governatori di Regione, il dem Bonaccini conquista il 69% delle preferenze dei cittadini emiliano-romagnoli. Al secondo posto c’è il leghista Luca Zaia, in testa a questa classifica nel 2022: se si votasse oggi, il presidente del Veneto otterrebbe un gradimento del 68,5%. Al terzo posto c’è un altro leghista, Massimiliano Fedriga: il presidente del Friuli-Venezia Giulia strappa un lusinghiero 64%.

I governatori meno amati sono invece il presidente della Sardegna Christian Solinas, alla guida di una giunta di centro-destra e apprezzato da appena il 35% del campione, e Michele Emiliano del Pd che in Puglia riceve uno scarso 43%. Tra i quattro governatori di centro-sinistra, Bonaccini è l’unico che migliora la propria percentuale rispetto al 2022. Soltanto il campano Vincenzo De Luca supera il 50% dei consensi ottenendo il 54,5%, ma è pure sempre un risultato peggiore di 15 punti rispetto alla percentuale ottenuta alle urne nel 2020.

Un primo piano di Stefano Bonaccini
Stefano Bonaccini

Nel campo dei 13 governatori di centro-destra, ad eccezione di Zaia e Fedriga, soltanto il calabrese Roberto Occhiuto, il ligure Giovanni Toti e il piemontese Alberto Cirio superano abbondantemente il 50% dei consensi. Buono il risultato di Renato Schifani che in Sicilia cresce di quasi il 9 punti percentuali rispetto al 42,1% ottenuto alle elezioni del 2022.

Discorso diverso per i sindaci. Al primo posto c’è Beppe Sala con il 65% dei consensi, seguito dal sindaco di Ascoli Marco Fioravanti del centro-desta con il 64,5%. Il gradino più basso del podio è occupato da Antonio Decaro: il primo cittadino di Bari, in quota centro-sinistra, tiene con il 64% dei voti potenziali.

Peggiori sindaci d’Italia: Guarente e Gualtieri in vetta

Al quarto posto c’è un ex aequo tra il sindaco veneziano di centro-destra Luigi Brugnaro e il sindaco di Parma Michele Guerra del centro-sinistra, entrambi con il 63% delle preferenze. Nella Top 10 dei sindaci, il Pd batte 7-2 Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, con il decimo posto occupato dal democristiano Clemente Mastella, confermato a Benevento con il 59% potenziale. Tuttavia, tranne Sala, i sindaci di centro-sinistra peggiorano quasi tutti le loro performance rispetto all’anno scorso.

I sindaci con il gradimento peggiore sono il leghista Mario Guarente a Potenza (42% dei consensi a fronte del 44,7% ottenuto al primo turno nel 2019) e il dem Roberto Gualtieri a Roma. Il primo cittadino della Capitale, già con uno scarso 27% di preferenze al primo turno delle comunali nel 2021, crolla di 10,2 punti percentuali rispetto al 60,15% del ballottaggio con Enrico Michetti e arriva ad un deludente 50%.

Si può affermare che nel giudizio della comunità cala il pregiudizio dell’appartenenza politica – spiega Antonio Noto –. Chi governa è valutato più per l’attività amministrativa che per il partito di appartenenza. Il fatto che i due vincitori del governance poll 2023 appartengano ad uno schieramento diverso dalla maggioranza di governo è un ulteriore indicatore di come il riferimento politico dell’amministratore passi in secondo piano rispetto alle sue capacità di gestione”.

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ultimo aggiornamento: 20-07-2023


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