Nel carcere minorile partenopeo di Nisida, l’antica arte del tarallo diventa strumento di rinascita per i giovani detenuti.
A Nisida, piccolo lembo di terra nel Golfo di Napoli, tra sbarre e cancelli, si mescola la farina ad un impasto ben più profondo: quello del riscatto. Nel carcere minorile dell’isola, infatti, ogni settimana prende vita un laboratorio artigianale di taralli, grazie alla collaborazione avviata tra la Taralleria Napoletana e la Scuola dei mestieri e dei talenti di Consvip, con sede a Secondigliano. In questo spazio, i giovani detenuti imparano l’antico mestiere del “tarallaro“, costruendosi, con le proprie mani, un’alternativa.
A Nisida i taralli fatti a mano dai giovani detenuti profumano di riscatto
Nel carcere minorile di Nisida, i giovani detenuti realizzano taralli fatti a mano, che rappresentano uno strumento per scoprire questa particolare arte culinaria, ma anche per intravedere un nuovo futuro.
A guidare questo percorso, c’è Leopoldo Infante, imprenditore appassionato e memoria vivente di una tradizione che affonda le radici nei racconti del nonno e nei vicoli di Napoli. La sua azienda che tramanda la ricetta da generazioni, ha deciso dare una opportunità di riscatto ai giovani detenuti del carcere minorile partenopeo.

Infante ha raccontato di partecipare in prima persona alle lezioni, quando gli impegni glielo permettono, affermando che il laboratorio è molto più che un semplice corso di cucina, in quanto rappresenta uno spazio di ascolto, confronto e speranza. Si parla di vita, di paure, ma anche di possibilità concrete di lavoro.
Prodotti che hanno forme uniche
I taralli preparati dai ragazzi sono pezzi unici, fatti a mano, ognuno con una forma propria, un segno personale. Lavorare quell’impasto richiede concentrazione, precisione, pazienza: qualità che la vita in carcere spesso mette a dura prova, ma che attraverso la manualità possono rinascere.
L’imprenditore, inoltre, ha spiegato come l’unicità del tarallo artigianale non possa essere replicata da un macchinario, nonostante abbia provato a progettarne uno per rispondere alla domanda sviluppatasi in tale direzione. La tipologia dell’impasto, ha ammesso, resiste alla meccanizzazione e ciò rende ancora più preziosa la trasmissione del mestiere.
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ultimo aggiornamento: 9 Maggio 2025 9:15