La detrazione fiscale del 50% prevista dal Bonus Ristrutturazioni rappresenta una preziosa opportunità per ridurre i costi degli interventi, a patto di conoscere bene i requisiti, le modalità di accesso e le novità normative introdotte durante l’anno.
La manutenzione straordinaria dell’impianto elettrico rientra tra le opere che danno diritto alla detrazione fiscale del 50% nel 2025, secondo le indicazioni aggiornate dall’Agenzia delle Entrate. Sono inclusi nel bonus il rifacimento completo dell’impianto elettrico, la sostituzione o l’integrazione con dispositivi di sicurezza come interruttori differenziali salvavita e magnetotermici, nonché l’installazione di sistemi domotici e impianti di sicurezza collegati, quali antifurti e telecamere.
Per accedere all’agevolazione è indispensabile che l’impianto rispetti la certificazione secondo la norma tecnica CEI 64-8, che definisce i parametri di sicurezza per gli impianti elettrici residenziali. Inoltre, gli interventi devono rientrare nelle categorie di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo o ristrutturazione edilizia, escludendo quindi la manutenzione ordinaria.
Gli aggiornamenti normativi del 2025 sottolineano anche l’importanza di comunicare l’intervento a ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, entro 90 giorni dal termine dei lavori, attraverso il loro portale online, corredando la pratica con documentazione tecnica, ricevute di pagamento e certificazioni di conformità.
Modalità di detrazione e limiti di spesa nel 2025
La detrazione prevista dal Bonus Ristrutturazioni 2025 consente di recuperare il 50% delle spese sostenute, fino a un massimo di 96.000 euro per unità immobiliare, per gli immobili adibiti ad abitazione principale. Questa percentuale è confermata fino al 31 dicembre 2025, ma si ridurrà al 36% a partire dal 2026, mantenendosi così anche nel 2027.
Diversa è la situazione per gli interventi effettuati su seconde case: dal 1° gennaio 2025 la detrazione scende al 36%, con un ulteriore calo al 30% negli anni successivi fino al 2027, sempre con il limite massimo di 96.000 euro. La detrazione viene ripartita in dieci quote annuali di pari importo, da recuperare tramite dichiarazione dei redditi.
La recente Manovra di Bilancio ha introdotto anche un tetto alle spese detraibili per i contribuenti con reddito complessivo superiore a 75.000 euro, con limiti differenziati in base al numero di figli a carico, una novità da considerare nella pianificazione degli interventi.

Oltre alla detrazione per i lavori sull’impianto, la normativa 2025 consente di accedere al Bonus Mobili ed Elettrodomestici con una detrazione Irpef del 50% sull’acquisto di mobili nuovi e grandi elettrodomestici, purché destinati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione.
Il tetto massimo per questa agevolazione è fissato a 5.000 euro nel 2025. Sono inclusi arredi come cucine, armadi, letti, librerie, ma anche apparecchi di illuminazione, un vantaggio significativo per chi rinnova l’impianto elettrico integrando soluzioni moderne di illuminazione LED.
Per quanto riguarda i grandi elettrodomestici, sono detraibili frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie, forni e apparecchi di riscaldamento o condizionamento, a condizione che rispettino le classi energetiche minime previste dalla legge (ad esempio classe A per i forni, classe E per lavatrici e lavastoviglie).
Importanza di affidarsi a professionisti qualificati e modalità di pagamento
La complessità tecnica e normativa degli interventi sull’impianto elettrico rende fondamentale affidarsi a un elettricista qualificato. Solo un professionista abilitato può garantire l’adeguamento alle norme di sicurezza e rilasciare la certificazione CEI 64-8, documento imprescindibile per ottenere la detrazione.
Inoltre, è obbligatorio effettuare i pagamenti tramite bonifico parlante, il quale deve riportare il riferimento normativo, il codice fiscale del beneficiario della detrazione, la partita IVA o il codice fiscale dell’impresa esecutrice e una descrizione dettagliata dell’intervento.
La corretta compilazione del bonifico è fondamentale per evitare il rischio di perdere il diritto all’agevolazione. Non sono ammessi pagamenti in contanti, assegni o carte di credito per le spese oggetto di detrazione.