L’importanza di sviluppare algoritmi di intelligenza artificiale che evitino di amplificare le discriminazioni di genere già presenti nella società .
L’intelligenza artificiale (IA) ha il potenziale di trasformare radicalmente il nostro mondo, ma può anche amplificare le discriminazioni di genere esistenti. Numerosi casi dimostrano come gli algoritmi, se non progettati con attenzione, possano perpetuare o addirittura intensificare questi pregiudizi. Un esempio lampante è quello di un algoritmo che ha erroneamente negato l’accesso agli armadietti femminili di una palestra a una donna, scambiandola per un uomo.
Ma le forme di discriminazione sono spesso più sottili e insidiose, come nei sistemi di selezione dei curricula che penalizzano i candidati in base al genere. Questa situazione richiede un’analisi approfondita e misure concrete per garantire che l’IA venga utilizzata in modo equo e imparziale.

Le radici della discriminazione negli algoritmi di intelligenza artificiale
La discriminazione di genere negli algoritmi di intelligenza artificiale spesso ha origine nella progettazione e nei dati utilizzati per addestrarli. Questi dati possono contenere pregiudizi, che vengono trasferiti agli algoritmi e, in alcuni casi, amplificati. Il fatto che la maggioranza dei programmatori sia composta da uomini può influenzare, anche inconsciamente, la perpetuazione di queste discriminazioni. Ciò si verifica sia in forma diretta, come quando un algoritmo esclude le persone in base al genere, sia in forma indiretta, più difficile da individuare, come quando i motori di ricerca riflettono e rinforzano stereotipi di genere.
il ruolo della regolamentazione europea nell’affrontare le discriminazioni
Per affrontare le discriminazioni legate all’IA, l’Unione Europea ha adottato l’AI ACT, un regolamento che mira a garantire trasparenza e responsabilità nell’uso dell’intelligenza artificiale. Questo approccio dinamico permette alle norme di adattarsi rapidamente ai progressi tecnologici, assicurando che l’IA rispetti i diritti fondamentali, compreso il principio di non discriminazione. La convinzione di base è che l’IA non sia intrinsecamente buona o cattiva, ma rifletta la società che la programma. Perciò, è fondamentale progettare sistemi che non solo non perpetuino le discriminazioni esistenti, ma che contribuiscano attivamente a contrastarle.
Esempi virtuosi di intelligenza artificiale progettati per promuovere l’uguaglianza di genere
Fortunatamente, esistono esempi di IA sviluppati per promuovere l’uguaglianza di genere. Un caso significativo è DomesticAI, un’intelligenza progettata per ripartire equamente le attività domestiche all’interno delle famiglie. Questa tecnologia mira a evitare che i carichi di cura gravino quasi esclusivamente sulle donne, permettendo loro di partecipare più attivamente al mercato del lavoro e di conciliare meglio vita e lavoro. Iniziative come questa dimostrano che l’IA può essere utilizzata per costruire una società più giusta ed equa, purché sia progettata con attenzione e consapevolezza.
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ultimo aggiornamento: 3 Luglio 2025 16:37