L’aumento dei casi di morbillo in Italia e l’importanza della vaccinazione per prevenire un’epidemia durante l’estate.
Negli ultimi tempi, l’attenzione mediatica si è focalizzata su nuovi virus e malattie emergenti, ma ciò ha portato a trascurare la minaccia rappresentata da malattie infettive conosciute come il morbillo. Considerato in passato una malattia dell’infanzia, il morbillo oggi colpisce sempre più adulti, con complicazioni gravi. In Italia, i dati dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) mostrano un preoccupante aumento dei casi, con un incremento significativo da aprile a maggio.
Gli esperti avvertono che, con l’arrivo dell’estate e l’incremento degli spostamenti internazionali, il rischio di un’epidemia è concreto. La rilassatezza vaccinale e la disinformazione hanno contribuito a una diminuzione della copertura vaccinale, portando a una situazione in cui l’immunità collettiva non è più garantita. Gli esperti invitano alla vaccinazione per prevenire ulteriori focolai e proteggere la popolazione.

La diminuzione della copertura vaccinale e il ruolo dei viaggi internazionali nella diffusione del virus
La copertura della seconda dose del vaccino MPR (morbillo-parotite-rosolia) in Italia è scesa sotto i livelli raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità , aprendo la strada a una recrudescenza dell’infezione. La situazione è aggravata dagli spostamenti legati a festività e viaggi internazionali, che sono tra i principali veicoli di contagio. Secondo l’ISS, i casi di morbillo sono quasi raddoppiati a maggio, passando da 37 ad aprile a 65 nel mese successivo. Da inizio anno, sono stati registrati 334 casi, con un quinto associati a viaggi internazionali. Le complicanze, tra cui epatite, polmonite ed encefalite, sono state riportate in un terzo dei casi, colpendo principalmente persone di età pari o superiore a 15 anni, spesso non immunizzate o coperte da una sola dose.
La sfida della vaccinazione e l’allarme degli esperti per un possibile incremento estivo
L’infettivologo Massimo Andreoni sottolinea la gravità della situazione, descrivendo il trend di incremento dei casi come allarmante. Mentre nel 2023 si contavano circa 23 casi in un anno, nel 2024 il numero è salito a 1.010, e nel 2025 già si registra un aumento significativo nei primi sei mesi. Andreoni evidenzia che, sebbene ci sia una buona aderenza alla prima dose di vaccino somministrata a 12 mesi, l’aderenza al richiamo cala notevolmente, creando focolai in zone con basso tasso vaccinale. Gli esperti ribadiscono l’importanza del vaccino, incoraggiando tutti a vaccinarsi e a effettuare il richiamo, anche in età adulta, per prevenire ulteriori focolai.
Obiettivi futuri e l’importanza di una risposta collettiva per eliminare il morbillo
L’obiettivo di eliminare il morbillo entro il 2030 appare sempre più difficile da raggiungere, con l’Italia che nel 2024 ha registrato il secondo maggior numero di casi in Europa, dietro solo alla Romania. Gli esperti insistono sull’importanza di una risposta collettiva e della vaccinazione per tutte le età , per garantire un elevato livello di immunità nella popolazione e proteggere i più vulnerabili. La prima dose di vaccino MPR si somministra a 12 mesi, ma è fondamentale coprire le lacune nella copertura vaccinale per evitare che il virus continui a diffondersi. Con l’estate in arrivo, il rischio di amplificare i focolai è concreto, rendendo la vaccinazione una priorità per la salute pubblica.
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ultimo aggiornamento: 14 Giugno 2025 8:41