L’agenzia di rating sulla sostenibilità promuove il comparto italiano, in particolare il sistema bancario: le nostre banche più sostenibili di quelle europee.
La finanza sostenibile seduce sempre di più le imprese italiane. Lo conferma la classifica delle aziende più virtuose sotto il profilo della sostenibilità sociale e ambientale diffusa dall’agenzia di rating indipendente Standard Ethics. La SSR londinese stila ogni anno una lista di società quotate in borsa che operano nel rispetto del sustainability rating, ovvero un indice che premia chi indirizza i capitali verso attività utili alla salvaguardia delle risorse naturali.
Le cinque aziende italiane più sostenibili
Standard Ethics incorona cinque aziende italiane nel settore bancario, assicurativo e delle partecipate dallo Stato: Eni, FinecoBank, Prysmian, UniCredit e UnipolSai. La misurazione della sostenibilità aziendale tiene conto delle politiche adottate dall’impresa e del rispetto dei regolamenti in materia emanati da Unione europea, Nazioni Unite e OCSE.
La classificazione prevede nove gradi: si va dal punteggio più alto di “EEE” a quello minimo di “F”. L’indice dell’Italia include le 40 principali società quotate in Borsa e il dato medio è lusinghiero: non ci sono aziende con un rating F né con punteggi particolarmente bassi. Il Country SER dell’Italia è passato da “negativo” a “stabile”. L’analisi di Standard Ethics si è concentrata soprattutto sul sistema bancario e il giudizio sull’operato dei dirigenti e sulle strategie operative adottate è più che positivo.
Il report degli analisti londinesi sottolinea che il 61% delle banche italiane è sostenibile: una percentuale migliore delle europee, ferme al 49%. “Il settore presenta un livello molto avanzato di compliance alla sostenibilità”, si legge nel rapporto annuale 2021, dal titolo “The Big Picture“. Nel Se Italian Banks Index (Open Free Sustainability Index), l’11% delle banche italiane ha un rating EE+, il 28% EE, il 22% EE-, per un totale del 61% dei tre Fully Sustainable Grade, mentre il 17% ha un rating E+ e il 22% E (entrambi Not Fully Sustainable Grade).
In confronto con il resto d’Europa, il 50% delle banche europee ha un Fully Sustainable Grade (5% classificato EE+, 20% classificato EE, 25% è EE-) e il 43% ha un Not Fully Sustainable Grade (38% classificato E+, 5% classificato E). Il Not Sustainable Grade (classificato E-) tocca il 5%, mentre il restante 2% del Se European Banks Index ha una valutazione “Pending”, ovvero in sospeso.
Le banche italiane più sostenibili delle europee
L’outlook positivo delle banche italiane si deve anche alla massiccia presenza sul territorio delle banche di credito cooperativo, spesso impegnate in attività sociali utili alle comunità di riferimento, e alla volontà dei vertici aziendali di eliminare il gender pay gap e ogni forma di disparità di genere. Le previsioni per i prossimi anni sono ancor più ottimiste. Oltre alle cinque primatiste, ottengono risultati incoraggianti pure A2A, Enel, Banca Generali, Bper Banca, Intesa Sanpaolo e Leonardo.
Le ultime segnalazioni di Standard Ethics riguardano UniCredit e la Lazio: l’agenzia ha assegnato il Security Rating al programma Ecobonus del gruppo bancario milanese e il corporate rating E alla società di Claudio Lotito. Male invece la Juventus, risultata “non conforme” ai criteri ESG e sotto la media complice l’indagine della Procura di Torino sui suoi bilanci.
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ultimo aggiornamento: 07-03-2022