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Cos’è Made Green in Italy, il marchio di certificazione d’eccellenza ambientale dei prodotti italiani

Un bar code green

Ecco cos’è il Made Green in Italy, il nuovo bollino di sostenibilità, e quali sono i passaggi per le aziende che vogliono richiederlo.

Comunicare al meglio sul mercato le prestazioni ambientali di prodotti e servizi nel loro intero ciclo di vita: è questo l’obiettivo del Made Green in Italy, il marchio di certificazione dell’eccellenza sostenibile nato con la legge 221 del 2015 e promosso dal Mite – Ministero della Transizione ecologica con Accredia. L’ente unico italiano di accreditamento degli organismi di certificazione, verifica e ispezione ha presentato questo schema nel corso di una tavola rotonda trasmessa in diretta streaming sul sito dell’agenzia di stampa Adnkronos.

Made Green in Italy: cos’è il marchio di sostenibilità

Assofond, l’associazione di Confindustria che rappresenta le fonderie italiane, è tra i precursori della certificazione di sostenibilità con EFFIGE, acronimo di Environmental Footprint for Improving and Growing Eco-efficiency. Il progetto, finanziato dall’unità Life della Commissione europea, non coinvolge soltanto le fonderie, ma anche le filiere di agroalimentare, legno-arredo e ristorazione. In questi quattro settori, si sta sperimentando il PEF (Product Environmental Footprint), la metodologia di calcolo dell’impronta ambientale dei prodotti basata sul loro intero ciclo: l’estrazione delle materie prime, la produzione, l’uso e lo smaltimento.

Le fonderie sono da sempre legate al tema della sostenibilità – spiega Andrea Bianchi di Assofond – perché sono un anello chiave per lo sviluppo dell’economia circolare: non fanno altro che realizzare dei prodotti, spesso tecnicamente complessi, reimpiegando materiali metallici a fine vita; quindi possono favorire lo sviluppo di un sistema economico circolare”.

Un bar code green
Il marchio Made Green in Italy sarà riconosciuto dal bar code

Questo schema volontario si applica a tutti i settori e prodotti: sarà possibile comunicare in maniera trasparente la filiera corta, la territorialità delle materie prime, le caratteristiche ambientali di confezioni e imballaggi e il loro riciclo.

Come ottenere il marchio?

I passaggi per le aziende che vogliono ottenere il marchio Made Green in Italy sono illustrati da Irma Cavallotti di Accredia. Le condizioni di base sono due:

  • la produzione in Italia;
  • la Rcp – Regola di Categoria di Prodotto in corso di validità.

A quel punto è possibile inviare la richiesta di adesione allo schema. “Per procedere – specifica Cavallotti – bisogna presentare una documentazione che verrà verificata da un ente terzo indipendente, accreditato da Accredia; dopo la verifica la validità della prima certificazione è triennale”.

Fabio Iraldo, professore ordinario dell’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, aggiunge che il bollino Made Green in Italy sarà riconosciuto dal codice a barre sui prodotti e darà accesso alla Diap, la Dichiarazione di impatto ambientale, una sorta di “carta di identità” dell’impronta ambientale.

La comunicazione – chiarisce Iraldo – si può rivolgere anche ad un soggetto pubblico con la conformità ai Cam – Criteri ambientali minimi e può riguardare anche il raggiungimento degli obiettivi ambientali che l’azienda si è data”.

Made Green in Italy: Accredia lavora col Mite

In vista dell’approvazione di strumenti come il Nutri-score, la missione del Made Green in Italy è tutelare le aziende italiane d’eccellenza nella concorrenza sulla sostenibilità ambientale e aiutarle nella comunicazione al consumatore. Mostrare un logo simbolo di eco-sostenibilità sarà un enorme vantaggio a livello commerciale.

Come fanno le aziende ad arrivare in maniera efficace al consumatore finale e a dimostrare tutti gli investimenti e la programmazione delle attività di sostenibilità che fanno? – si domanda Antonio Feola di Unionfood – A nostro avviso, il Made Green in Italy può essere uno strumento che facilita questo perché correlare una prestazione ambientale misurata ad una comunicazione trasparente ai consumatori è una parte discriminante”. Tutti i dettagli e il regolamento del Made Green Italy sono disponibili sul sito del Mite e su quello di Accredia.

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ultimo aggiornamento: 14 Giugno 2021 18:11

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