Coltivare terre incolte e produrre vino Schiacchetrà: il progetto Integrazioni punta all’inserimento di soggetti fragili nell’agricoltura.

I migranti, con il loro lavoro, hanno salvato le campagne delle Cinque Terre e la produzione dello Schiacchetrà del Migrante, un vino che si produce nelle viti sopra Riomaggiore. L’obiettivo è quello di integrare soggetti fragili nel mondo dell’agricoltura e coltivare filari di vigna incolti, all’interno di quello che è stato definito progetto Integrazioni, nato da una collaborazione tra la Caritas della Spezia, il Parco nazionale delle Cinque Terre, la Fondazione Carispezia e le associazioni degli agricoltori CIA e Confagricoltura.

Vigne coltivate da migranti: il progetto Integrazioni

Prendersi cura delle terre incolte, per la produzione di vino, salvando vari appezzamenti e integrando soggetti fragili nel comparto dell’agricoltura: questo l’obiettivo del progetto Integrazioni mediante il quale i migranti sono riusciti a salvare le Cinque Terre e a coltivare le vigne Schiacchetrà.

Vigne
Vigne

In questo modo, diverse vigne abbandonate – situate a Lavaccio – sono state nuovamente coltivate dai migranti, anche se per la prima vendemmia dovranno passare ventiquattro mesi. Come ha sottolineato Giovanni Pontali, coordinatore di Integrazioni – “La percentuale di inclusione lavorativa è altissima. Per chi viene da Paesi in cui la tradizione agricola è ancora molto viva, è più facile legarsi a questo tipo di attività“.

Un’opportunità di inclusione sociale e lavorativa

Ad essere stato accolto dalla comunità e inserito nel progetto lavorativo è stato Moussa che ha lasciato il suo paese – il Senegal – per avere un futuro migliore nel nostro paese. Tutti lo conoscono, perché vive da anni in Italia ed è estremamente grato per l’accoglienza ricevuta.

Come afferma Cristina Micheletto di Caritas, l’uomo “Oggi è un paesano. Non c’è un residente che non lo conosca e non lo inviti a fermarsi. Da parte sua c’è la gratitudine per essere stato accolto“. Il trentenne, infatti, è stato assunto dall’azienda agricola Possa, che gestisce i terreni che hanno una nuova vita grazie all’impegno dei migranti.

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ultimo aggiornamento: 14-03-2022


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