Gli aumenti dei pedaggi autostradali dal 1 agosto 2025 e le conseguenti proteste tra opposizione e maggioranza.
Il governo italiano ha deciso di aumentare i pedaggi autostradali a partire dal 1 agosto 2025, una mossa che ha già scatenato una serie di proteste. L’emendamento, parte del decreto Infrastrutture, prevede un incremento di un millesimo di euro per chilometro percorso, influenzando tutte le classi di veicoli. Questa decisione mira a coprire i costi aggiuntivi di Anas, ma ha incontrato resistenze sia dall’opposizione che da parti della maggioranza.
Le critiche sono arrivate da diversi fronti, con accuse di voler tassare ulteriormente i cittadini italiani, soprattutto in un periodo di vacanze. Anche all’interno della coalizione governativa, in particolare tra i Fratelli d’Italia, ci sono state espressioni di malcontento riguardo alla misura.

Aumento dei pedaggi: dettagli della misura e impatto economico
La proposta di aumento dei pedaggi autostradali è stata inserita in un emendamento al decreto Infrastrutture e prevede un rincaro di un millesimo di euro per chilometro percorso. Questo significa che gli automobilisti dovranno pagare un euro in più ogni mille chilometri percorsi. Secondo la Ragioneria generale dello Stato, questa modifica dovrebbe portare circa 37 milioni di euro di entrate aggiuntive. Il rincaro non è temporaneo; il testo prevede che l’aumento venga adeguato ogni due anni, in base agli indici di inflazione, attraverso un decreto del ministero dei Trasporti. L’obiettivo dichiarato è quello di garantire una “copertura strutturale per il fabbisogno incrementale necessario ad Anas”, per gestire eventi recenti e aumenti nei costi dell’illuminazione pubblica.
Reazioni e critiche: l’opposizione e le tensioni interne
Le reazioni all’annuncio dell’aumento dei pedaggi autostradali non si sono fatte attendere. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori, ha dichiarato che “se fosse confermato sarebbe vergognoso”, esprimendo il malcontento dei consumatori. Anche le opposizioni si sono mosse contro la proposta. Elly Schlein, segretaria del Pd, ha accusato il governo di voler imporre “una tassa in più, questa volta sugli italiani che vanno in vacanza”, e ha annunciato un sub-emendamento per cercare di bloccare la proposta. Le critiche non si fermano qui; sono emerse tensioni anche all’interno della maggioranza, con malumori espressi dai ranghi di Fratelli d’Italia.
Motivazioni e contesto dell’emendamento al decreto Infrastrutture
L’emendamento al decreto Infrastrutture che prevede l’aumento dei pedaggi è stato giustificato dalla necessità di far fronte a una serie di eventi e costi crescenti. Tra le motivazioni principali vi è la necessità di ridefinire la rete in gestione da parte di Anas e di coprire l’incremento dei costi dell’illuminazione pubblica. Il governo intende utilizzare le entrate aggiuntive per garantire una copertura strutturale del fabbisogno incrementale di Anas. Tuttavia, le critiche ricevute suggeriscono che molti vedono questo aumento come un ulteriore onere per i cittadini, specialmente in un periodo in cui le famiglie sono già sotto pressione economica. La situazione è in evoluzione, e la proposta sarà votata in commissione alla Camera il 7 luglio.
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ultimo aggiornamento: 6 Luglio 2025 8:22