Cortina si prepara alle Olimpiadi 2026: sono iniziati i lavori della nuova pista da bob, slittino e skeleton, ma le polemiche sono tante.

A Cortina D’Ampezzo sono iniziati i lavori in vista delle Olimpiadi 2026. Verrà costruita una nuova pista da bob, slittino e skeleton, ma le polemiche sono già iniziate da un pezzo. Dai costi elevatissimi per la realizzazione alle spese di manutenzione, passando per l’impatto ambientale: ecco perché la struttura crea tanti dubbi alla popolazione.

Olimpiadi Cortina 2026: sono iniziati i lavori della pista

In vista delle Olimpiadi 2026, che si svolgeranno in Veneto e in Lombardia, a Cortina d’Ampezzo sono iniziati i lavori della pista da bob, slittino e skeleton. Il percorso dovrà essere pronto entro dicembre 2024, quando inizieranno le gare di prova, il cosiddetto test event. Si riuscirà a finire in tempo? E’ obbligatorio, considerata la cifra che lo Stato dovrà sborsare per realizzare la nuova pista. Cerchiamo di procedere per gradi, visto che attorno a questo lavoro ci sono diverse polemiche.

Il nuovo percorso destinato alle gare ad alta velocità di bob, slittino e skeleton, sorgerà al posto della vecchia pista Eugenio Monti. Quest’ultima, costruita nel lontano 1923, allungata per le Olimpiadi del 1956 e chiusa dopo le Olimpiadi del 2008, è attualmente in fase di demolizione. Pertanto, Cortina aveva già un luogo destinato a queste specialità sportive, ma era stato chiuso a causa dei costi di manutenzione. Per adeguarlo alle nuove normative è necessario radere al suolo la struttura, abbattere alberi per renderla più grande e ricostruirla da capo. Un lavoro che, oltre al costo sbalorditivo, va ad impattare in modo negativo sull’ambiente.

Gli addetti ai lavori, Regione Veneto compresa, garantiscono che si farà di tutto per mantenere la morfologia dell’area e preservare il grande bosco della frazione Ronco. Eppure, le associazioni ambientaliste si dicono parecchio preoccupate. La nuova pista di Cortina, compresa di tutti i servizi annessi, costerà tra i 93 milioni e i 120 milioni di euro. Il conto finale per il solo rifacimento della pista è di 61 milioni di euro, che saranno sborsati dallo Stato e non dal Comitato olimpico internazionale (CIO).

Olimpiadi Cortina 2026: la nuova pista genera polemiche

Tralasciando il costo esorbitante e l’impatto ambientale della nuova pista di Cortina per le Olimpiadi 2026, le polemiche sono nate anche per altri motivi. Chi o cosa garantisce, al termine dei giochi, il mantenimento della struttura? La Regione Veneto ha già annunciato di aver accantonato 8 milioni di euro, pari a 400mila euro all’anno, per coprire le spese dei prossimi 20 anni. Le province autonome di Trento e Bolzano promettono di contribuire alla gestione per almeno 15 anni, ma visti i precedenti ci sono diversi dubbi. Basta pensare alla pista di Cesana Torinese in Val di Susa costruita per le Olimpiadi di Torino 2006: è costata 110 milioni di euro ed è stata chiusa nel 2011 per gli altissimi costi di manutenzione.

Secondo Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, non ci saranno grossi problemi perché “l’operazione va vista nella sua globalità: porterà visibilità, standing internazionale, e almeno 3 miliardi e mezzo di persone vedranno le Olimpiadi a livello internazionale. Porterà ovviamente un nuovo corso non solo per Cortina ma per tutte le Dolomiti“.

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ultimo aggiornamento: 04-04-2023


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