Il riciclo delle batterie delle auto elettriche è fondamentale per tutelare l’ambiente, in quanto contengono elementi inquinanti.

Il promettente futuro dei nuovi veicoli pone oggi una sfida colossale, quella della gestione delle batterie quando sono esaurite. Il riciclaggio di queste batterie, una delle soluzioni per evitare una catastrofe ambientale, preoccupa quindi tutti gli ecologisti. Ecco cosa ricordare sull’argomento.

Riciclare le batterie per tutelare l’ambiente

Negli ultimi anni le auto elettriche sono diventate la soluzione per porre fine al massiccio inquinamento delle auto con motore a combustione. Se l’auto elettrica non inquina tanto quanto le auto convenzionali, è comunque ben lungi dall’essere sicura per l’ambiente.

Le batterie che le alimentano, infatti, possono essere delle vere e proprie fonti di inquinamento se non ben gestite.

Batteria dell'auto
Batteria dell’auto – Nanopress.it

Quando sono alla fine della loro vita, riciclarle, invece, di smaltirle in natura è un gesto ecologico. Se pensate di acquistare un’auto elettrica con l’obiettivo di ridurre la vostra impronta di carbonio, la questione del riciclo delle batterie dovrebbe interessarti.

Tutte le persone che hanno a cuore l’ambiente iniziano con fiducia una transizione ecologica. Per guidare in modo più pulito sulle strade, le auto elettriche sono la soluzione del momento. Di conseguenza, la quota di auto elettriche nel parco auto globale non fa che aumentare.

Le varie previsioni e sondaggi assicurano che questi veicoli più ecologici finiranno per sostituire l’auto classica, anche se bisogna attendere vari anni per dirlo con certezza.

Perché è un tema di interesse

Nelle auto elettriche si può dire, con certezza, che la batteria è l’elemento più importante. Con un peso stimato tra i 300 e i 600 kg, queste batterie sono, quindi, molto imponenti. Inoltre, dopo una decina di anni, perdono la loro autonomia e necessitano, dunque, di sostituzione.

Batterie elettriche per automobili
Batterie elettriche per automobili

Tuttavia, questo non è ciò che preoccupa gli ambientalisti. Il problema è che queste gigantesche batterie contengono molti elementi inquinanti, pericolosi per l’ambiente e la salute umana, come plastica per la busta, solventi (acqua, acido solforico), elettronica, etalli (rame, litio, cobalto, piombo, nichel, manganese o alluminio).

Oltre al disastroso impatto ambientale che il riciclo evita, fa anche risparmiare tanti soldi. Una batteria per auto elettrica usata, infatti, conserva valore anche quando si dice “usata”.

Conserva anche tra il 70% e l’80% della sua capacità iniziale. Se questo non è sufficiente per la trazione di un veicolo di diverse tonnellate, è possibile l’utilizzo per altre applicazioni.

A che punto siamo oggi con il riciclo delle batterie usate?

È chiaro che il riciclo è necessario per motivi ambientali, ma anche economici. In Europa, la direttiva europea 2006/66/CE e l’articolo R543-130 del codice dell’ambiente obbligano le case automobilistiche a riciclare la loro batteria. I produttori stringono, pertanto, partnership con aziende specializzate per affidare loro questo compito.

Il settore della trasformazione di queste pile e degli accumulatori è diventato molto fiorente, in particolare per il vivo interesse che la questione suscita. Molte batterie sono già state riutilizzate, soprattutto per lo stoccaggio stazionario di energia rinnovabile.

Un'auto elettrica
Un’auto elettrica

Il gigante nucleare francese Orano è ora uno dei principali attori del settore, con il suo progetto pilota. Fondamentali anche Redwood Materials con il suo impianto di riciclaggio o la start-up svedese Northvolt.

Tuttavia, è bene sapere che le batterie hanno un ciclo di vita abbastanza lungo. Da 10 a 15 anni per le batterie di trazione sul BEV e almeno 5 anni stazionari. In sostanza, parliamo di un periodo di circa 20 anni.

Come vengono riciclate le batterie delle auto elettriche?

Il riciclo delle batterie delle auto elettriche consiste nell’estrarre e separare i materiali contenuti in questi enormi accumulatori. Tutto inizia con la macinazione o il riscaldamento di queste batterie in un forno a pirolisi. I vari metalli contenuti nelle batterie vengono poi separati dal fuoco o dalla chimica. Al termine di questa vasta gamma di processi chimici e meccanici si ottengono polveri e lingotti di materie prime.

È, quindi, possibile ottenere sali riutilizzabili di nichel o cobalto, carbonato di litio, rame, cadmio o anche alluminio. Invece di estrarli nuovamente nelle miniere primarie, questo riciclo industriale permette di ottenerli in questi rifiuti.

Tale pratica è sufficiente per preservare l’ambiente?

Questa è la domanda che dovrebbero porsi tutti. Anche con un tasso di riciclo di circa il 90%, è dubbio che l’ambiente subirà un impatto negativo.

Le centinaia di migliaia di tonnellate di batterie usate all’anno rendono totalmente impossibile l’operazione zero rifiuti.

Per questo motivo, il riciclo non è sufficiente. Un’altra soluzione per limitare questo forte degrado del nostro ambiente sta nel limitare, ad esempio, la potenza e la massa delle auto stesse. Invece di pianificare la massima autonomia, un’auto elettrica con la giusta autonomia sarebbe l’ideale. I consumatori e i politici attenti all’ambiente devono quindi incoraggiare i produttori ad agire in questa direzione.

Riproduzione riservata © 2024 - LEO

ultimo aggiornamento: 30-03-2023


Superbonus 110%, si punta alla proroga (ma non per tutti): le ultime news

PNRR: 550 milioni a sostegno delle startup