I ristori educativi consisteranno in attività extra scolastiche dedicate agli studenti che hanno sperimentato gli effetti negativi della didattica a distanza.
Un pacchetto di attività extra scolastiche dedicate agli studenti che hanno vissuto la didattica a distanza – e i relativi effetti negativi – in questi due anni di pandemia di Coronavirus. Paolo Lattanzio e Paolo Siani, membri della Commissione Cultura hanno così commentato i ristori educativi in una nota: “Il nostro emendamento al decreto 1/2022 sui Ristori Educativi, votato ieri sera, è importante perché finalmente riconosce i danni della pandemia peggiori li hanno subito soprattutto i ragazzi e le ragazze”.
Ristori educativi per contrastare i danni della DAD: cosa sapere
Il fondo dei Ristori educativi ammonta a 2 milioni di euro. Una misura espressamente pensata per gli studenti che hanno vissuto due anni di didattica a distanza, sperimentandone gli aspetti anche più negativi, legati all’isolamento in casa e a un metodo di apprendimento inusuale.
Come ha spiegato uno dei promotori dell’iniziativa, Paolo Lattanzio del Partito Democratico, l’idea ha preso forma da un’analisi della situazione attuale, secondo quanto riporta Corriere.it: “Abbiamo chiesto al ministero quanti giorni hanno perso i ragazzi, e li abbiamo incrociati con le stime sulla povertà educativa di Save the children. E ci siamo resi conto che bisognava intervenire, ma non a pioggia: bensì aiutando proprio quegli studenti che, nel contesto della pandemia, hanno perso di più in termini di arricchimento culturale“.
In cosa consistono queste misure
A differenza di incentivi economici – come, ad esempio, il bonus per lo psicologo – i ristori educativi non saranno erogati sotto forma di denaro, bensì consisteranno in buoni per cinema, teatri, servizi per supporto allo studio ed educativi, attività sportive, al fine di fungere da “intervento riparativo“, ma anche per “costruire un senso di comunità e appartenenza e a colmare i più evidenti divari sociali“, come sottolinea Lorenzoni.
Per delineare al meglio tali ristori, saranno coinvolti studenti ed insegnanti che potranno mettere nero su bianco le proprie esigenze dopo un periodo di difficoltà legate all’emergenza sanitaria. Per attuare queste misure – che saranno fruite prima dell’inizio dell’anno scolastico 2022-2023 – sarà necessario il supporto delle scuole, ma anche delle organizzazioni culturali, ambientali, sportive e del terzo settore. Sarà, poi, il Ministero dell’Istruzione a occuparsi delle modalità di attivazione dei ristori.
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ultimo aggiornamento: 22 Febbraio 2022 16:01