Piovono critiche su Sandra Gallina, la quale si è occupata dei contratti con le case farmaceutiche per i vaccini da distribuire in UE e Stati Uniti.
Diverse le critiche che sono state mosse nei confronti di Sandra Gallina, Capo della direzione generale Salute della Commissione Ue, che ha avuto un ruolo determinante nell’approvvigionamento dei vaccini tra i paesi che compongono l’Unione Europea. La donna non ha mai risposto alle polemiche ma, di recente, ha concesso un’intervista al Corriere della Sera, nella quale ha affermato che l’Unione Europea ha dimostrato di essere migliore degli Stati Uniti, per quel che concerne il numero di cittadini vaccinati.
Sandra Gallina, le parole della negoziatrice dei vaccini
La manager pubblica, Sandra Gallina, ha concesso una intervista al Corriere della Sera, in cui affronta le critiche ricevute in merito al sollevamento delle case farmaceutiche dalla responsabilità. La donna si dice “fiera di quello che abbiamo ottenuto: responsabilità e indennizzo sono stati difesi dalla Commissione e per questo i negoziati sono stati più lunghi. Per noi il principio è che ogni paziente abbia la possibilità di rivolgersi a un giudice e di essere indennizzato se ci sono problemi”. L’italiana ha negoziato contratti pre-acquisto con le case farmaceutiche, per quel che concerne i vaccini, anche se – in quel momento preciso – non esistevano ancora.
Inoltre, le polemiche si sono concentrate anche sulle consegne effettuate in ritardo: “Tutte le scelte sono state degli Stati membri: il portafoglio di vaccini e i contratti con le loro clausole, incluso il prezzo, è sempre stato deciso con i Paesi Ue. Noi abbiamo messo tutto l’impegno e la professionalità, ma come Commissione non avremmo potuto decidere da soli perché non abbiamo le competenze”, ha affermato Sandra Gallina.
Il Regno Unito deve molto all’UE
La Gallina, inoltre, parla del fatto il Regno Unito deve molto all’Unione Europea per quel che concerne la corsa ai vaccini, che definisce una vera e propria “maratona“: “Ha beneficiato e deve molto all’Ue perché noi anche nel momento peggiore non abbiamo mai smesso di esportare vaccini, li abbiamo mandati in Giappone e anche in Canada, dove gli Usa non hanno esportato dosi”
E aggiunge: “Tutti gli Stati membri si sono aiutati e sono stati visionari nel voler condividere lo stesso portafoglio di vaccini. Questo rimane uno zenit della costruzione europea“.
Riproduzione riservata © 2024 - LEO
ultimo aggiornamento: 26-11-2021