I numeri in un report di Unione Italiana Food e in una ricerca Doxa: è boom di acquisti di cibi plant-based, si arriva a 457 milioni di euro nel 2021 con un +12,8% rispetto al 2020.
Le abitudini alimentari dei consumatori italiani stanno cambiando e si orientano sempre di più su prodotti a base vegetale. Lo rivelano i dati di una ricerca elaborata dal Gruppo prodotti a base vegetale di Unione Italiana Food, la principale associazione in Italia per rappresentanza diretta di categorie merceologiche alimentari. Dal report emerge che nel 2021 il mercato italiano dei cibi plant-based, quelli che rappresentano un’alternativa alle proteine animali, ha superato 457 milioni di euro di valore, +12,8% rispetto agli oltre 405 milioni del 2020.
Prodotti a base vegetale: è boom in Italia
Le alternative al latte trainano il settore. Quasi la metà del carrello dei prodotti vegetali comprati dagli italiani è composto da bevande a base vegetale: il 49%, per un valore di 224,4 milioni di euro. Il resto del paniere è completato da burger e piatti pronti (29,2%), prodotti al cucchiaio con fermenti lattici (10%), gelati e dessert (7,6%), creme spalmabili dolci e salate (2,8%), salse e condimenti (1,4%).
I consumatori di prodotti plant-based sono soprattutto vegetariani e vegani, ma sono in costante aumento i cosiddetti flexitariani, ovvero le persone che continuano a mangiare carne e pesce, latte, uova e derivati ma che ne diminuiscono sensibilmente le quantità nelle loro diete. Si calcola che i consumatori flessibili e consapevoli siano ormai 18 milioni nel mondo.
La preferenza degli italiani per i prodotti veg è confermata dal rapporto Coop 2022. In questo caso, sono le bevande vegetali a risultare le più apprezzate. I drink a base di soia restano in vetta ai gusti dei consumatori, ma c’è un boom del latte all’avena che registra una crescita del 24,7%. In Italia, patria di prosciutti, salami, cotechini e zamponi, cominciano a circolare pure i salumi veg: nel 2021 le vendite sono aumentate del 108%.
“I prodotti a base vegetale coprono ormai moltissime categorie merceologiche – spiega Salvatore Castiglione, presidente del Gruppo prodotti a base vegetale –, con un’offerta che asseconda i gusti di tutti e si inserisce in ogni momento della giornata. I consumatori di oggi sono ben informati e sanno quali benefici derivano da una dieta variegata ed equilibrata, ricca di verdure, cereali, alimenti integrali e frutta. Benefici non solo per la propria salute, ma anche per quella del pianeta”.
“Ecco perché, negli ultimi anni, i prodotti a base vegetale hanno conquistato moltissime famiglie, raggiungendo circa 22 milioni di consumatori – aggiunge Castiglione –. I plant-based sono figli del nostro tempo, non sono una semplice moda. Questo non significa che sostituiranno altri alimenti della nostra dieta, ma a cambiare saranno piuttosto quantità e frequenza di consumo, perché a tavola c’è posto per tutti”.
Cibi a base di soia e non solo: il carrello si diversifica
L’aumento dei consumi di prodotti a base vegetale continua anche nel 2022, nonostante l’inflazione, la crisi delle materie prime e il caro bollette. Nel primo semestre dell’anno, gli acquisti sono cresciuti di un ulteriore +4,8%. Da 229 milioni di euro del gennaio-giugno 2021, si è passati a 240 milioni nello stesso periodo del 2022. La tendenza ha invaso piccoli produttori e grandi marchi, come dimostra il recente menu di Burger King.
Secondo una ricerca Doxa sempre per Unionfood, il 16% degli italiani dichiara di voler aumentare ulteriormente l’acquisto nei prossimi 6-12 mesi. Un italiano su due (il 54% del campione intervistato) afferma di acquistare già prodotti a base vegetale: il 21% abitualmente e il 33% occasionalmente. Questi cibi plant-based sono consumati soprattutto a casa (58%), ma più di due su dieci (il 22%) li scelgono sia a casa che al ristorante.
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ultimo aggiornamento: 20 Ottobre 2022 15:21