Si chiama Sergio Ermotti il CEO più pagato al mondo e guadagna quanto un lavoratore in 550 anni.

Grazie ai dieci anni passati da amministratore delegato di Ubs, la società svizzera di servizi finanziari, Sergio Ermotti è diventato il CEO più pagato al mondo. Come rivela il report annuale del gigante bancario elvetico, Ermotti ha ricevuto soltanto nel 2020 compensi pari a 13,3 milioni di franchi, ovvero 11,9 milioni di euro circa. Una cifra che un normale lavoratore, considerando il reddito medio italiano di 21.660 euro annui, raggiungerebbe in 549 anni di fatica.

CEO più pagati al mondo: il più ricco è Sergio Ermotti

Il report di Ubs rivela che lo stipendio da record di Ermotti si aggiunge a quelli degli ultimi nove anni di attività, con i quali si arriva alla cifra mostruosa di 120 milioni di franchi, ossia 107,6 milioni di euro.

Il banchiere ticinese, che ha iniziato la carriera a Lugano come apprendista presso Cornèr Banca, ha lasciato Ubs proprio quest’anno ed è stato sostituito dall’olandese Ralph Hamers, ex numero uno di Ing.

Chi è il Ceo più pagato al mondo?

I compensi di Sergio Ermotti sono elevati persino per la ricca Svizzera. Per raggiungere la quota di 120 milioni di franchi in nove anni, un ticinese che guadagna 5.363 franchi al mese, dovrebbe lavorare 1853 anni.

Nel resto della Svizzera, lo stipendio medio mensile è di 6.538 franchi: per eguagliare l’amministratore delegato, l’aspettativa di lavoro si accorcia ad “appena” 1520 anni.

Chi è Sergio Ermotti, banchiere dallo stipendio record

Classe 1960, Ermotti vanta una lunga carriera tra Citigroup, Merrill Lynch e Unicredit prima di approdare in Ubs. Qui ha avviato una politica rigorosa contro i trader disonesti, ha puntato sulla gestione patrimoniale e fortemente limitato le operazioni di vendita del private banking.

Da aprile del 2020, il manager è diventato membro del consiglio di amministrazione di Swiss Re. Dal primo gennaio, invece, è presidente di Investindustrial Acquisition Corp, la Spac (società di acquisizione di scopo speciale) sponsorizzata da Investindustrial e quotata al NYSE dallo scorso 19 novembre.

Nel frattempo, con l’addio di Ermotti, Ubs deve affrontare un grosso problema legale: il processo d’appello a Parigi contro la società, che nel 2019 in primo grado di giudizio è stata condannata a pagare 4,5 miliardi di euro per aver aiutato sistematicamente i clienti ad evadere il fisco.

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ultimo aggiornamento: 15-03-2021


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