Dall’1 luglio cambiano le regole dello smart working, ma alcune categorie di lavoratori potrebbero continuare ad usufruirne.

Lo smart working, a meno che il Governo Meloni decida di prorogarlo ulteriormente, scadrà martedì 30 giugno 2023. Eppure, alcune categorie di lavoratori potrebbero continuare ad usufruirne. Vediamo cosa cambia dall’1 luglio e cosa dice la legge in merito alle modalità di lavoro agevolate.

Smart working: dall’1 luglio cambiano le regole: ecco come

La pandemia da Covid-19 è finalmente finita e anche le modalità di lavoro agevolate, che erano state introdotte proprio per far fronte all’emergenza sanitaria, subiranno uno stop. Lo smart working, ad oggi attivo solo per alcune categorie (lavoratori fragili e genitori con figli fino a 14 anni), scadrà il 30 giugno. Questo significa che dall’1 luglio cambieranno le regole. Da questo momento in poi, infatti, il cosiddetto lavoro agile sarà discusso solo ed esclusivamente dal datore di lavoro e dal dipendente che ne usufruisce.

Lo smart working, a meno che il Ministro del lavoro Marina Calderone decida di prorogarla ulteriormente, non sarà più garantito ai lavoratori fragili e ai genitori con figli fino a 14 anni. Pertanto, se le aziende non hanno intenzione di offrire modalità di lavoro agevolate ai propri dipendenti nessuno potrà opporsi, a meno che non ci siano situazioni particolari. Al contrario, le imprese che hanno già disciplinato la formula di telelavoro potranno continuare a tenerla attiva, così come stabilito dalla legge 81/2017 e dal Protocollo nazionale sul lavoro in modalità agile.

Una donna in videoconferenza

Smart working: la decisione spetta ai datori di lavoro, ma la legge è con loro

E’ bene sottolineare che, stando all’articolo 18 della legge 81 del 2017 e dal Dlgs 105 del 2022 (articolo 4 lettera b), i datori hanno l’obbligo di prendere in considerazione le richieste dei lavoratori che hanno figli fino a 12 anni di età, disabili, caregivers o dipendenti con disabilità in situazione di gravità documentata. Questo significa che i lavoratori che richiedono lo smart working non possono essere sanzionati, demansionati, licenziati, trasferiti o sottoposti ad altra misura organizzativa che possa ripercuotersi negativamente sulle condizioni di lavoro.

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ultimo aggiornamento: 04-06-2023


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