Lo rivela un sondaggio di Greenpeace Francia: dai risultati emerge che un italiano su due pensa che si dovrebbe produrre proprio meno carne.

Un sondaggio commissionato da Greenpeace Francia rivela che il 51% dei cittadini europei, inclusi gli italiani, ritiene che gli spot pubblicitari che promuovono prodotti a base di carne e pesce non dovrebbero essere finanziati con i fondi pubblici. In Italia questa percentuale va oltre la metà e raggiunge il 53%. Quasi il 48% pensa inoltre che i supermercati non dovrebbero essere autorizzati a promuovere carne “a basso costo” o a pubblicizzare forti sconti sui prodotti a base di carne.

Spot carne con soldi europei? Italiani dicono basta

Dal sondaggio di Greenpeace, realizzato in otto Paesi europei, emerge anche che il 58% degli italiani crede che sarebbero opportune delle misure per ridurre il consumo di carne. Un cittadino su due in Italia reputa infine che si debba produrre meno carne, a causa delle emissioni di CO2 e degli impatti ambientali ad essa legati.

La questione delle campagne pubblicitarie sulla carne finanziate con i fondi pubblici è molto dibattuta. Proprio in queste settimane la Commissione europea, che negli ultimi cinque anni ha speso 143 milioni di euro per promuovere prodotti a base di carne, sta valutando se continuare a finanziare spot per questo tipo di cibi nell’ambito delle politiche di marketing e comunicazione di tutela dei prodotti agricoli.

Tagli di carne
Non ci saranno più campagne come EU Poultry e Viva il vitello?

La campagna europea più discussa è stata quella sulla carne di vitello, finanziata con fondi comunitari e voluta dall’associazione di categoria italiana Assocarni con l’olandese SBK, la francese INTERBEV e la belga VLAM. EU Poultry ha invece promosso il consumo delle carni bianche con l’obiettivo di rafforzare la fiducia dei consumatori sulla qualità dei prodotti europei.

È dal 2021 che si discute sullo stop a questo tipo di finanziamenti pubblici che promuovono il consumo di carne, uova e latticini. Si calcola che tra il 2016 e il 2020 la Commissione europea ha speso il 60% del suo budget, circa 467 milioni di euro, per questo tipo di comunicazione. Questa cifra rappresenta oltre la metà dell’intera dotazione dedicata alla promozione dei prodotti agricoli, pari a 776,7 milioni.

Promozione carne, gli europei hanno le idee chiare

Già in una consultazione pubblica del 2021, il 95% dei cittadini europei si è espresso in maniera piuttosto eloquente, chiedendo che l’Unione escluda dalle sue politiche promozionali tutti i prodotti che derivano dallo sfruttamento animale. Non solo: oltre 60 scienziati, tra cui l’illustre primatologa britannica Jane Goodall, hanno inviato una lettera aperta alle istituzioni europee chiedendo di fermare questi finanziamenti.

In un’informativa del 2021 sulla revisione delle politiche di promozione all’interno e all’esterno dell’Unione, la Commissione fa sapere che si è posta l’obiettivo di “rafforzare il contributo verso produzioni e consumi più sostenibili, e in linea con il passaggio a diete sempre più a base vegetale, con minore carne rossa e processata e un aumento di frutta e verdura”.

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ultimo aggiornamento: 09-08-2022


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