Potenziare il benessere dei lavoratori senza impattare sul costo del lavoro.

Nell’ottica di potenziare il benessere dei lavoratori senza necessariamente impattare sul costo del lavoro per i datori di lavoro, esistono diverse opzioni che consentono di integrare il valore netto della retribuzione annuale dei dipendenti. Tra gli strumenti a disposizione vi sono l’erogazione di beni e servizi fino a 258,23 euro annui, l’utilizzo di buoni pasto e di buoni benzina. Queste misure rappresentano un vantaggio sia per i lavoratori, che vedono aumentare il loro potere d’acquisto, sia per i datori di lavoro, che possono beneficiare di agevolazioni fiscali e contributive.

Beni e servizi: una panoramica

A partire dal 2023, il valore massimo dei beni e servizi che possono essere forniti ai dipendenti senza incidere sulla loro tassazione torna a essere di 258,23 euro annui. Questo limite comprende una varietà di beni e servizi, come buoni spesa, buoni benzina, ricariche telefoniche e anche regali aziendali come cestini natalizi. Tuttavia, è importante notare che, superato questo tetto, il valore eccedente diviene imponibile. I datori di lavoro, quindi, dovranno tenere conto di questo limite nella gestione delle ricompense extraretributive.

Buoni pasto e benefici associati

I buoni pasto rappresentano un altro strumento molto diffuso per incrementare il benessere dei lavoratori. La normativa fiscale prevede che i buoni pasto fino a un determinato importo giornaliero, non siano considerati reddito imponibile per il lavoratore. Quest’anno, l’importo massimo non imponibile per i buoni pasto emessi in formato elettronico è stato elevato a 8 euro al giorno, mentre per quelli cartacei rimane a 4 euro. Per quanto riguarda quei lavoratori che si trovino in zone dove manchino strutture o servizi di ristorazione le prestazioni e le indennità sostitutive corrisposte salgono al valore giornaliero di euro 5,29. Questa misura offre flessibilità ai lavoratori nell’organizzazione dei loro pasti quotidiani e allo stesso tempo permette al datore di lavoro di gestire in modo ottimale i costi legati alla somministrazione del vitto.

pagamento pompa benzina
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Il buono benzina 2023

Il buono benzina è un’ulteriore opzione disponibile per i datori di lavoro. Per l’anno 2023, attraverso il D.L. n. 5/2023 articolo 1 è stato confermato, quanto previsto dall’articolo 51, comma 3, terzo periodo, del testo unico delle imposte sui redditi il limite di esenzione di 200 euro per lavoratore. Questo significa che il valore dei buoni benzina erogati entro questo limite non contribuisce alla formazione del reddito imponibile del dipendente. Si tratta di un incentivo concreto che può essere utilizzato dai lavoratori dipendenti (indipendentemente dalla tipologia di rapporto di lavoro subordinato) per mitigare i costi del trasporto, favorendo così una maggiore mobilità.

Combinazione e cumulabilità degli strumenti

Gli strumenti sopracitati non solo offrono benefici distinti, ma possono anche essere combinati in modo da massimizzare il beneficio totale per i lavoratori, nel rispetto dei limiti stabiliti per ciascuno. Ad esempio, l’attribuzione di buoni pasto elettronici per un valore complessivo annuo, il riconoscimento del buono benzina e l’erogazione di altri beni e servizi fino alla soglia dei 258,23 euro, si traducono in un incremento significativo del valore netto percepito dal lavoratore, mantenendo al contempo il costo per l’azienda invariato.

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ultimo aggiornamento: 16-01-2023


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