Un nuovo studio dimostra quanto lo stress incida sulla capacità di concentrarsi, ricordare e imparare con pesanti conseguenze cognitive.
Lo studio, pubblicato su Jama Network Open, dimostra gli effetti pesanti che lo stress può provocare. Fino ad oggi molti studi hanno dimostrato le ripercussioni sull’apparato cardiovascolare, sul sistema immunitario e sotto l’aspetto psicologico, mentre questa nuova ricerca amplia lo sguardo e pone l’attenzione sulle capacità di ricordare, imparare e concentrarsi che rischiano di essere fortemente limitate.
I dettagli del nuovo studio
Andando nei dettagli della nuova ricerca sullo stress quest’ultima si concentra in particolar modo sulle funzionalità cognitive e dunque sulle capacità di ricordare, imparare e concentrarsi. Nel corso dello studio i partecipanti con alti livelli di stress hanno dimostrato di avere maggiori probabilità di avere fattori di rischio cardiovascolare incontrollati e pessimi stili di vita. Oltre al rischio fisico, però, le persone con alti livelli di stress hanno manifestato il 37% in più di probabilità di avere pessime conseguenze sotto l’aspetto cognitivo. Lo studio vede come co-autore Ambar Kulsreshtha, professore associato di medicina preventiva ed epidemiologia alla Emory University di Atlanta.
Le conseguenze dello stress
Secondo il nuovo studio lo stress non soltanto peggiora la propria cognizione ma può provocare effetti dannosi nel lungo termine. A tal proposito la ricerca si basa sui dati di uno studio a lungo termine finanziato dal governo degli Stati Uniti. Studio che aveva come obiettivo la comprensione delle disparità nella salute cerebrale. Ai partecipanti è stata chiesta un’autovalutazione sulla propria soglia di stress alla quale è seguita una valutazione standardizzata, tramite intervista, della funzione cognitiva, con controlli regolari per più di un decennio.
Dai risultati emerge un circolo vizioso tra stress e funzione cognitiva. Con lo stress cronico diminuirebbe la materia grigia della corteccia prefrontale. Ciò avverrebbe nelle regioni coinvolte nell’inibizione della risposta allo stress. Nel nuovo studio sono stati messi a confronto, così come avvenuto nel precedente, bianchi e afroamericani. Dai risultati emerge un livello più elevato di stress nei secondi. Inoltre in questo studio, nonostante lo stress aumenti con l’età, il collegamento con le funzioni cerebrali è rimasto stabile in tutte le fasce anagrafiche analizzate negli anni.
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ultimo aggiornamento: 25-08-2023