A Torino c’è una bottega, Monsù Ciclet, dove alcuni ragazzi disabili riparano le bici destinate al macero e le rimettono su strada.

Una seconda occasione non si nega a nessuno, nemmeno alle biciclette abbandonate nelle strade di Torino. I mezzi a due ruote vengono spesso gettati così, nell’attesa che le forze dell’ordine periodicamente le portino poi al macero per distruggerle. Invece grazie al progetto di Monsù Ciclet le bici possono tornare su strada, pronte a regalare nuove pedalate agli appassionati o a chi ne fa un mezzo essenziale per andare al lavoro e spostarsi in città. A prendersene cura e a rimetterle in sesto sono un gruppo di ragazzi disabili con disturbi intellettivi.

Come funziona il progetto di Monsù Ciclet

Sono diciassette le biciclette abbandonate che nel corso delle ultime settimane la polizia municipale ha dovuto recuperare lungo marciapiedi e strade di Torino. La loro destinazione sarebbe stata il macero e invece sono state donate all’associazione Monsù Ciclet che collabora con la cooperativa di animazione Valdocco. Insieme si occupano del servizio socio-educativo riabilitativo per persone disabili intellettive a cura di Comune e Asl. In particolare Monsù gestisce una ciclo-officina sociale che si occupa di riparare biciclette. Attualmente sono quattro i ragazzi con lievi handicap mentali che si occupano della sistemazione dei mezzi. L’officina è aperta un giorno a settimana, il mercoledì, ed è operativa dal 2020.

Una coppia in bicicletta
Una coppia in bicicletta

La scommessa di due educatori: diciassette bici torneranno su strada

Ad aiutare i ragazzi nel progetto di recupero delle bicilette ci sono due educatori: Luca Gallo di 50 anni e Luca Aresu di 34. La loro scommessa adesso è quella di riparare le diciassette bici donate dall’Ufficio recupero veicoli abbandonati del comando dei vigili urbani. Le condizioni di alcune delle bici sono davvero disastrose: sellini mancanti, così come le ruote, quando non si tratta di vere e proprie carcasse. Ma la volontà ad educatori e ragazzi non manca! E questo porterà a termine l’obiettivo di far circolare nuovamente i mezzi a due ruote in città. Questo non è però l’unico progetto simile: sono sempre di più le città e le realtà che attuano progetti di recupero per le bici e la speranza è che l’idea prenda sempre più piede in Italia.

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ultimo aggiornamento: 25-09-2022


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