La Torre di Pisa pende 43 centimetri di meno: la sottoescavazione del 1999 è servita e l’ha mantenuta in ottima salute.

La Torre di Pisa è uno dei monumenti più affascinanti al mondo, ma anche uno dei cosiddetti sorvegliati speciali. Il terreno su cui sorge, infatti, l’ha messa più volte in pericolo di crollo. Eppure, l’opera di sottoescavazione che è stata fatta nel 1999 l’ha protetta: oggi pende 43 centimetri in meno ed è più sicura.

La Torre di Pisa è in buona salute: pende 43 centimetri in meno

Il 9 agosto del 2023 la Torre di Pisa festeggerà 850 anni dalla posa della prima pietra. Considerando che, negli anni, il monumento simbolo della città ha più volte rischiato il crollo, questo traguardo non era affatto scontato. Grazie alla sottoescavazione del 1999, con la quale sono state tolte piccole quantità di terreno al di sotto del basamento, oggi la torre è “in buona salute“. Pende 43 centimetri in meno, quindi è più dritta e sicura.

E’ bene sottolineare che la minore pendenza della Torre è del tutto impercettibile da quanti la ammirano. Pertanto, i turisti possono tranquillamente recarsi a Piazza dei Miracoli e trovarla esattamente nella stessa posizione. Roberto Cela, direttore tecnico dell’Opera della primaziale pisana, ha dichiarato: “Il suo aspetto dunque non cambia, ma la sicurezza sì. (…) è il monumento più controllato al mondo“.

La Torre di Pisa, infatti, in accordo con il Ministero della Cultura, dispone di un sistema di monitoraggio satellitare volto alla sua salvaguardia. Questo “piano straordinario” consente di analizzare e tenere sotto controllo sia i movimenti della primaziale pisana che i livelli di rischio.

Non solo la Torre: altri importanti monumenti sono monitorati

Il piano straordinario di monitoraggio non riguarda soltanto la Torre di Pisa. Cela ha spiegato: “Sono stati montati dei prismi, speciali cannocchiali dotati di un sensore, sulla torre, sulla cattedrale, sulle mura cittadine, sul vecchio ospedale Santa Chiara e anche sul museo dell’Opera. E prossimamente verranno applicate delle antenne, chiamate corner reflector, per affinare le misure del satellite“. I dati raccolti verranno analizzati da una startup della Sapienza di Roma e dall’azienda Eurotec di Pisa, in modo da individuare nell’immediato situazioni potenzialmente rischiose.

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ultimo aggiornamento: 15-12-2022


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