Il 2023 è stato un anno molto importante per quel che concerne i trapianti di cuore, in quanto sono aumentati i donatori.
Il 2023 è un anno di successo senza precedenti per i trapianti di cuore in Italia, per i quali si sono registrati 4.462 interventi, un traguardo mai ottenuto in precedenza. Questo successo riflette gli importanti passi avanti nel campo dei trapianti, sottolineando, al contempo, anche una maggiore consapevolezza e disponibilità alla donazione di organi tra la popolazione. La Lombardia detiene il maggior numero di trapianti effettuati (827 procedure), mentre il Veneto è in testa per il rapporto trapianti abitanti, con 141 interventi per milione di persone.
Aumentano i trapianti di cuore nel 2023 grazie ai donatori
L’aumento record dei trapianti nel 2023 è attribuibile principalmente a due fattori: un incremento delle segnalazioni di potenziali donatori dai reparti di terapia intensiva e l’introduzione di una nuova tecnica, la donazione a cuore fermo, che amplia il numero di cuori idonei per la donazione.
L’anno in esame non ha solo visto un aumento nei trapianti di cuore, ma in tutti i tipi di trapianto d’organo, grazie a un aumento dei donatori.
![Medico con tablet](https://leonardo.it/wp-content/uploads/2023/05/SH_medico_utilizza_tablet_tavoletta_digitale-1024x683.jpg)
Il direttore del Centro nazionale trapianti, Massimo Cardillo, sottolinea che quasi 18 milioni di italiani hanno espresso la volontà di diventare donatori, dimostrando che un italiano su tre è potenzialmente un donatore. La volontà di donare può essere espressa in vari modi, anche mediante il documento d’identità o attraverso una dichiarazione al proprio comune di residenza.
Cardillo evidenzia l’importanza di sviluppare programmi di comunicazione che incoraggino la popolazione a fare una scelta informata e consapevole riguardo alla donazione d’organi.
Sfatare i miti sulla donazione degli organi
Nonostante l’incremento delle donazioni, persistono alcuni pregiudizi e miti da sfatare su tali pratiche.
Tra questi, l’idea errata che gli anziani non possano essere donatori o la paura che gli organi possano essere prelevati prima della conferma del decesso.
In Italia, le procedure di accertamento della morte sono estremamente rigorose e garantiscono la sicurezza e il rispetto dei donatori.
Il decesso, infatti, deve essere confermata tramite criteri clinici e strumentali rigorosi, in modo da assicurare che la donazione avvenga solo dopo un accertamento inconfutabile.
Riproduzione riservata © 2024 - LEO
ultimo aggiornamento: 29-03-2024