Migliorare la classe energetica di una casa non è più soltanto una scelta legata alla sostenibilità, ma una vera leva economica. Oggi, anche piccoli interventi ben studiati possono fare la differenza, consentendo di salire di due classi energetiche e rendere l’immobile più efficiente, più appetibile sul mercato e meno costoso da gestire nel tempo. Il punto chiave non è fare tutto, ma fare ciò che serve davvero, nel modo giusto, partendo da una valutazione tecnica precisa.
Cosa significa davvero fare il salto di due classi energetiche
Quando si parla di salto di due classi energetiche si fa riferimento a un miglioramento certificato attraverso l’Attestato di Prestazione Energetica. Il documento che fotografa i consumi reali di un’abitazione. La scala va dalla classe G, la meno efficiente, fino alla A4, la più performante. Salire di due livelli, ad esempio da F a D, significa ridurre in modo netto il fabbisogno di energia primaria non rinnovabile. Migliorando comfort e consumi. Questo parametro, noto come EPgl,nren, è il vero indicatore dello stato di salute energetica di una casa e diventa determinante anche per accedere agli incentivi fiscali.
Un esempio concreto aiuta a capire. Un appartamento di circa 100 metri quadrati costruito negli anni Settanta, privo di isolamento, con infissi datati e una caldaia tradizionale, può facilmente superare i 2.000 euro annui di spesa energetica. Intervenendo in modo mirato sull’involucro e sugli impianti, è possibile ottenere un miglioramento significativo e certificato.
Il primo passo è l’isolamento termico, spesso attraverso un cappotto esterno di adeguato spessore, capace di ridurre drasticamente le dispersioni. A questo si affianca la sostituzione degli infissi con serramenti a doppio vetro basso emissivo, un intervento che incide non solo sui consumi ma anche sul comfort interno. Il terzo elemento chiave è l’aggiornamento dell’impianto di riscaldamento, con il passaggio a una caldaia a condensazione moderna o a una soluzione più evoluta come la pompa di calore.

Il risultato di questa combinazione è un risparmio energetico che può arrivare fino al 40%. Con una riduzione concreta delle bollette e un miglioramento immediato della qualità abitativa. L’investimento iniziale, che può sembrare impegnativo, viene alleggerito dalle detrazioni fiscali oggi disponibili, rendendo il ritorno economico realistico in un arco di tempo medio.
Oltre al risparmio, però, c’è un aspetto spesso sottovalutato: l’aumento del valore dell’immobile. Una casa in classe energetica più alta è più facile da vendere. Si distingue sul mercato e risponde alle nuove esigenze di chi cerca abitazioni efficienti e pronte per il futuro. Il salto di due classi, quindi, non è solo un obiettivo tecnico, ma una scelta strategica che guarda avanti.