Classe 1992, è siciliano ma vive a Londra e le sue opere NFT della serie “Four Elements” sono state vendute a 100.000 dollari: ecco chi è Matteo Mauro.

L’offerta di opere d’arte con NFT (Non Fungible Token) cresce sempre di più e c’è un italiano che è diventato uno dei più quotati esponenti della crypto-arte. Si chiama Matteo Mauro, è nato nel 1992 (non si conosce la data precisa), è siciliano di Catania (ma vive a Londra da tempo) e nell’arco di un anno è riuscito a far aumentare il valore di un suo NFT del 7.000%: da 500 a 35.000 dollari. Scopriamo insieme qualcosa in più su di lui.

Matteo Mauro, artista di NFT d’autore

Dopo aver esposto al MEAM Museo Europeo di Arte Moderna di Barcellona, al Grand Palais di Parigi, al Datong Art Museum in Cina, alla Royal Academy di Londra e al Museo Crocetti di Roma, Mauro è stato l’unico crypto-artista ad aver partecipato al Miart, l’edizione 2022 della Fiera di arte contemporanea, arte moderna e design di Milano. Four Elements, la sua serie dedicata ai quattro elementi e parte del più ampio progetto Micromegalic Inscriptions, ha registrato un record di vendite: 100.000 dollari.

La crypto-arte, o blockchain-art, tecnicamente, è l’arte che non si deposita fisicamente su un supporto materiale ma su uno virtuale – spiega Mauro –. A livello concettuale è un nuovo modo di intendere e fruire l’arte, in primis digitale. Un’opera crypto rappresenta molto di più di una semplice tendenza di mercato, è una vera e propria rivoluzione del settore artistico. La crypto-arte raccoglie al suo interno vari generi stilistici ben distinti e quindi non è associabile ad un movimento estetico unico”.

Crypto-arte in NFT non fungible tokens
L’arte digitale è in fermento grazie al fenomeno degli NFT

Ormai Mauro, che si definisce “cittadino del mondo ma siciliano nel cuore”, è tra gli artisti Blue Chip, quelli le cui quotazioni superano il milione di euro. Nelle sue opere mescola elementi realistici e astratti, simbolici e concettuali, sperimentando diverse tecniche digitali. “Con la mia arte – racconta Matteo –, comunico un sentimento comune a tutti gli uomini di ogni luogo e di tutti i tempi. La storia di esseri umani che vivono nel nostro millennio, con le nostre stesse paure e le nostre stesse difficoltà. La vita non scivola addosso facilmente e così, anche le mie opere, vanno sentite tramite la tecnica dell’abbandono sensoriale. Senza cercare di comprenderle, ma semplicemente abbandonandosi ad esse”.

Le “inscrizioni micromegaliche” che l’hanno consacrato sono “incisioni digitali” che partono dall’antica tecnica dell’intaglio ed evolvono verso l’arte generativa, quell’arte che “genera arte” attraverso l’uso di formule matematiche e algoritmi. “Queste creazioni – precisa Mauro – non solo reinterpretano i processi meccanici dell’incisione tradizionale, ma, essendo riproducibili infinitamente, esemplificano l’evoluzione delle pratiche di produzione di massa e l’inevitabile simbiosi tra l’uomo e la macchina”. I suoi quattro elementi sono finiti persino sui maxi schermi LED di Times Square, “l’incrocio del mondo” di New York.

Dal 6 aprile scorso le opere di Mauro, Leo Caillard ed Emanuele Dascanio sono in mostra alla Cortesi Gallery di Lugano. L’allestimento si chiama Redefining Space e ha l’obiettivo di “volgere lo sguardo all’arte del presente per instaurare un dialogo tra classico e contemporaneo”, ridefinendo in particolare il concetto tradizionale di spazio e quelli di multiverso e metaverso.

Mauro intuisce le infinite possibilità di espansione dello spazio, concentrandosi sul concetto di volume, centrale sia nelle sue sculture sia nei suoi NFT – commentano i curatori –. Nel primo caso l’artista evidenzia lo spazio in senso negativo utilizzando i vuoti, nelle opere digitali invece, è preminente la dimensione ambientale che viene ampliata fino a raggiungere la realtà virtuale”.

La vita privata di Matteo Mauro

Non si hanno informazioni sulla vita privata di Matteo Mauro: l’artista tende a far parlare per sé il suo lavoro e le sue attività espositive. Non sappiamo se sia fidanzato o sposato, e sul suo profilo Instagram ci sono solo istantanee legate alla sua carriera professionale.

Guadagni di Matteo Mauro: NFT è un mercato da 25 miliardi

Nel corso del 2021 il mercato della crypto-arte ha raggiunto vendite pari a 24,9 miliardi di dollari. Un boom incredibile: soltanto nel 2020, il valore complessivo degli NFT aveva toccato 94,9 milioni. Quando Mauro e il giovane collega milanese Dascanio hanno venduto la loro opera De Mætaverse, l’acquirente – il noto collezionista statunitense d’arte digitale Anesti Dhima – ha speso 60.000 dollari nell’asta sul sito SuperRare.

Gli NFT rappresentano il mezzo artistico di un nuovo rinascimento digitale – ha commentato Dhima in quell’occasione –. Sono profondamente ispirato dall’energia del movimento NFT, guidato da maestri creativi come Emanuele Dascanio e Matteo Mauro. De Mætaverse è un capolavoro intricato che ha il potere di trasportare l’osservatore attraverso il viaggio evolutivo dell’arte e della creatività umana”.

Riproduzione riservata © 2024 - LEO

ultimo aggiornamento: 14-05-2022


Chi è Anatoly Chubais, il primo funzionario ad aver voltato le spalle a Putin

Chi è Leonardo Del Vecchio, presidente di EssilorLuxottica e 2° uomo più ricco d’Italia