Che cos’è la globalizzazione: la definizione, i vantaggi e gli svantaggi collegati a questo fenomeno economico iniziato nel XX secolo.

Alcuni supportano la globalizzazione, in quanto ha consentito l’apertura dei confini e il collegamento tra culture e politiche. Altri puntano il dito contro questo fenomeno, in quanto sconvolge le economie locali e diminuisce i posti di lavoro. Il fatto è che la globalizzazione esiste fin dai tempi antichi ed è integrata in diversi aspetti della vita moderna. Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questo processo economico?

Cos’è la globalizzazione?

La globalizzazione è definita come un processo che disloca aziende, organizzazioni, lavoratori, tecnologia, prodotti, idee e informazioni oltre i confini e le culture nazionali. I sostenitori del fenomeno affermano che questo tipo di cambiamento rende i paesi maggiormente interdipendenti dal libero scambio. I critici, però, sostengono che essa stia concentrando, più che altro, la ricchezza nelle mani delle élite aziendali, rendendo le economie locali più vulnerabili.

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Questo processo ha radici nelle antiche civiltà che commerciavano beni preziosi che non erano disponibili nelle loro terre d’origine. Ai giorni nostri, accade, invece, che grandi aziende fanno affari con punti vendita e catene di approvvigionamento che si estendono in tutto il mondo.

Nell’economia recente, gli accordi commerciali sono diventati punti fondamentali della globalizzazione, in quanto creano e ampliano reti per il commercio e le infrastrutture. Compito dei governi, dunque, è quello di proteggere le economie locali dall’eccessiva pressione che il processo comporta su scala globale.

I vantaggi del processo su scala globale

Amplia l’accesso a beni e servizi: il fenomeno permette di accedere a beni e servizi a più persone, spesso a prezzi inferiori, ad esempio con gli acquisti dall’estero, se si è un consumatore. Se si è, invece, un imprenditore si può beneficiare dell’accesso a un mercato più ampio per mettere i vendita i propri beni e/o servizi.

Diminuzione la povertà: questo punto ha dei sostenitori e dei critici, perché le opinioni divergono sulla quantità – e sulla qualità – dei posti di lavoro creati dalla globalizzazione. L’opinione generale, però, è che la globalizzazione abbia aumentato le opportunità di lavoro nei paesi poveri di capitali e ricchi di manodopera, cioè i paesi in via di sviluppo.

Accresce la consapevolezza culturale: i difensori della globalizzazione affermano che abbia incrementato la comprensione e la condivisione interculturale. Una società globalizzata aumenterebbe la velocità con cui le persone sono esposte alla cultura, agli atteggiamenti e ai valori delle persone di altri paesi diversi da loro. Tale esposizione può ispirare artisti, rafforzare i legami tra le nazioni e tenere sotto la xenofobia.

Le informazioni e la tecnologia si diffondono più facilmente: l’informazione viaggia in rete attraverso la tecnologia, la quale si diffonde anche in paesi in via di sviluppo, sia sul piano digitale che sul piano economico.

Svantaggi del fenomeno

A questo fenomeno, però, sono collegati anche degli svantaggi che vanno tenuti in conto, visto le caratteristiche che denotano ciascuno stato e la relativa popolazione d’appartenenza.

I lavoratori possono perdere il lavoro in paesi con manodopera a basso costo: questo è l’argomento che emerge più frequentemente nelle discussioni politiche legate al processo globale, in quanto le grandi potenze continuerebbero ad arricchirsi, a discapito dei paesi più poveri, dei quali sarebbe fortemente sfruttata la manodopera a basso costo.

Aumenta i rendimenti del capitale nei paesi ricchi: inoltre, diminuirebbe – secondo i critici – i rendimenti del lavoro in quegli stessi paesi, portando alla perdita dell’impiego per i lavoratori poco qualificati, creando – paradossalmente – maggiore disuguaglianza all’interno dei paesi interessati a questa problematica.

Non protegge i lavoratori, l’ambiente o i diritti umani: un’altra critica riguarda proprio questi aspetti del fenomeno, che potrebbe – invece – fungere come ottima opportunità per diffondere valori e pratiche come l’ambientalismo e i diritti degli individui in ambito lavorativo.

Può contribuire all’omogeneità culturale: la globalizzazione potrebbe portare a una maggiore omogeneità culturale: se tutti indossano jeans, imparano l’inglese e guardano film di Hollywood, potremmo perdere preziose pratiche culturali e lingue specifiche. Alcuni critici della globalizzazione temono che questo processo stia creando una monocultura.

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ultimo aggiornamento: 03-04-2022


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