I permessi parentali sono un duttile strumento per permettere a genitori e parenti di aiutare un disabile. Scopriamoli insieme.

I permessi parentali sono una forma di agevolazione molto spesso scambiata per i più noti congedi parentali. Entrambi puntano ad un obiettivo simile: permettere al genitore di dedicare tempo alla propria famiglia e alla propria prole senza pesare eccessivamente sulla retribuzione.

La differenza principale sta nel chi può usufruire di queste agevolazioni: i permessi parentali, infatti, sono destinati ai genitori/tutori/parenti stretti di bambini portatori di handicap grave.

Nonostante all’atto pratico siano molto simili, queste agevolazioni differiscono in modi e leggi. 

I permessi parentali sono regolati dalla legge 104/92 all’art. 33 e sono stati modificati, successivamente, dalla legge 53/2000. Quest’ultima legge, invece, ha istituito i congedi parentali insieme al decreto legislativo 151/2001.

bambino disabile sedia rotelle gioca a basket
bambino disabile su sedia a rotelle gioca a basket

I permessi parentali spettano a tre tipologie di persone diverse.

Essi spettano ai lavoratori disabili in situazione di gravità se in un rapporto di lavoro dipendente.
Ai genitori naturali, adottivi o affidatari di figli disabili in condizioni di gravità.
Ai coniugi e altre categorie (che troviamo scritto qui) sempre in relazione ad un disabile in condizioni di gravità.

È importante sottolineare che i permessi parentali non sono dovuti se si è lavoratori a domicilio, lavoratori autonomi, parasubordinati, domestici o agricoli a tempo determinato.

In cosa consistono i permessi parentali?

bambino altalena disabile
bambino disabile su altalena

Il permesso parentale spetta in forma diversa alla persona in base alla sua posizione.

I lavoratori disabili in situazione di gravità può ottenere una tra due diverse agevolazioni: riposi giornalieri di 1 o 2 ore in base all’orario lavorativo o tre giorni di permesso mensile, potenzialmente frazionabili in ore. Entrambe queste agevolazioni sono retribuite con circa il 30% dello stipendio originario.

I genitori adottivi o affidatari di figli disabili in situazione di gravità minori di tre anni hanno invece diritto a tre giorni di permesso mensili (frazionabili in ore) o al prolungamento del congedo parentale. In alternativa è possibile per loro ottenere permessi orari retribuiti rapportati all’orario giornaliero.

Esistono anche altri parametri che regolano la tipologia di agevolazione che un genitore riceve per il congedo familiare, tutti visionabili sempre qui.

Come chiedere i permessi parentali 

Per richiedere i permessi parentali è necessario soddisfare alcuni requisiti: essere lavoratori dipendenti, essere legati secondo i criteri di cui sopra ad una persona con disabilità grave (in questo caso si tratta di permessi parentali per la legge 104) e dichiarare che il disabile in questione non sia ricoverato a tempo pieno (ovvero per tutte e 24 le ore) in una struttura che offre assistenza sanitaria continuativa.

Presupposto ciò è necessario effettuare la domanda dei permessi retribuiti in modalità telematica attraverso uno tra questi tre canali: Internet, i patronati o il contact center multicanale

richiesta prestazioni
fonte foto: https://serviziweb2.inps.it/PSRSVSCweb/initSportello.do?S=S

Da internet ci basterà eseguire il login su MyINPS (a questo link) per poi cercare nell’apposita barra “domande di prestazioni a Sostegno del reddito” e fare poi clic sul servizio corrispondente.

In alternativa potremo dirigerci presso il patronato più vicino e richiedere i servizi telematici dello stesso.
Se non abbiamo ne internet ne modo di chiedere aiuto ad un patronato possiamo chiamare l’803164 gratuitamente da rete fissa o lo 06164164 con tariffazione a carico dell’utenza da rete mobile.

Fonte foto in copertina: https://unsplash.com/photos/eDOYvF6pM1I

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ultimo aggiornamento: 05-06-2021


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