Aumentano le microplastiche nel Mediterraneo: cosa sono e quali danni provocano al nostro pianeta e alla nostra salute.
Da anni ne sentiamo parlare, ma ancora non tutti sono consapevoli della loro pericolosità. Stiamo parlando delle microplastiche, minuscole particelle di plastica che misurano meno di cinque millimetri e che stanno emergendo come una delle più grandi minacce ambientali del nostro tempo. Nonostante le loro dimensioni insignificanti, almeno all’apparenza, queste particelle invisibili stanno inquinando gli oceani, le terre emerse e persino l’aria che respiriamo.
La proliferazione delle microplastiche è il risultato di decenni di produzione di plastica in grande quantità e purtroppo della sua lenta e inevitabile degradazione. Questi frammenti microscopici sono presenti in una vasta gamma di prodotti di uso quotidiano, tra cui vestiti sintetici, cosmetici, i prodotti per la pulizia e imballaggi di plastica. Man mano che questi oggetti si deteriorano, le microplastiche vengono rilasciate nell’ambiente, creando un impatto devastante sulla vita marina, sulla fauna selvatica e potenzialmente anche sulla nostra salute.
Microplastiche: cosa sono
Come abbiamo detto, le microplastiche sono piccole particelle di plastica, solitamente inferiori a cinque millimetri di diametro. Queste particelle possono essere di origine primaria, come i microscopici frammenti che si accumulano quando i prodotti di plastica si degradano, o di origine secondaria, come le microsfere di plastica utilizzate in alcuni prodotti cosmetici.
Le microplastiche, che possono essere scovate anche da moderni ‘pesci robot‘, rappresentano una preoccupazione ambientale significativa perché sono presenti in quasi tutti gli ecosistemi, dai mari agli oceani, dai fiumi ai laghi. Possono essere ingerite o inalate da diverse specie marine e terrestri, inclusi i pesci e altri organismi acquatici, gli uccelli marini, i molluschi e i crostacei. E questo può causare danni fisici molto gravi alla fauna.
Inoltre, le microplastiche possono contaminare le catene alimentari, dal momento che vengono assorbite dai piccoli organismi e poi trasferite ai predatori superiori, compresi gli esseri umani. Gli effetti sulla nostra salute sono ancora oggetto di studio, ma si teme che possano essere collegati a problemi come l’infiammazione, il danno cellulare e perturbazioni ormonali.
Per limitare l’impatto delle microplastiche sull’ambiente e sulla salute umana, è importante ridurre l’uso di plastica monouso, riciclare correttamente i rifiuti di plastica, preferire prodotti cosmetici esenti da questo tipo di particelle e agire in modo tempestivo per evitare la loro diffusione.
Cosa possiamo fare per evitare le microplastiche?
Per ridurre l’uso e l’impatto delle microplastiche, è possibile ridurre l’uso di prodotti monouso in plastica, come bicchieri, piatti e posate. Meglio optare per alternative riutilizzabili, come tazze e bottiglie in acciaio inossidabile o vetro. Possiamo anche scegliere prodotti cosmetici e detergenti privi di microplastiche. Basta controllare gli ingredienti per poter capire la loro effettiva composizione.
Dobbiamo poi imparare a riciclare correttamente i rifiuti di plastica, separando e riciclando bottiglie, contenitori e imballaggi per evitare che finiscano nel mare. Per chi può, è anche importante partecipare alle pulizie di spiagge e fiumi, per rimuovere i rifiuti che già occupano, purtroppo, gli ambienti naturali.
Infine, è fondamentale promuovere l’educazione su queste tematiche e sensibilizzare gli altri su un argomento di fondamentale importanza. Informati sul problema delle microplastiche e incoraggia anche le persone a te vicine ad adottare comportamenti responsabili nell’uso della plastica. Bastano queste poche azioni per riuscire a fare la differenza nella riduzione dell’impatto di questi minuscoli nemici della nostra salute sull’ambiente in cui viviamo.
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ultimo aggiornamento: 03-07-2023