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Intelligenza artificiale al servizio dell’arte: la tecnica che rigenera opere danneggiate

Restauro di un dipinto danneggiato

Grazie ad una nuova tecnica, l’intelligenza artificiale è in grado di restaurare le opere danneggiate dei grandi artisti.

Il Massachusetts Institute of Technology ha ideato metodo all’avanguardia che sfrutta l’intelligenza artificiale per recuperare e dare una nuova vita alle opere danneggiate. Il lavoro è stato pubblicato su Nature: ecco come si attua questa tecnica a servizio dell’arte.

Restaurare opere d’arte con l’intelligenza artificiale

A guidare il progetto è Alex Kachkine, studente di ingegneria meccanica, il quale ha elaborato tecnica capace di individuare le aree danneggiate dei dipinti, nonché di produrre fisicamente il restauro attraverso una pellicola stampabile da applicare al dipinto originale.

Il primo esperimento effettuato, con l’utilizzo della tecnica AI dedicata al restauro, è stato effettuato su un dipinto ad olio del Quattrocento.

Restaurare dipinti
Dipinto della Monnalisa – newsmondo.it

Dopo la rimozione delle impurità e dei vecchi restauri, l’intelligenza artificiale è stata in grado di identificare con precisione 5.612 aree danneggiate, restituendo loro l’integrità estetica – che avevano perso – mediante l’applicazione di ben 57.314 sfumature di colore.

Tutto questo in appena tre ore e mezza, un tempo straordinariamente ridotto rispetto alle settimane o agli anni che impiegano i restauratori per riportare all’antica bellezza le opere danneggiate, mediante metodi tradizionali.

Il restauro digitale è stato, poi, trasferito su due pellicole ultra sottili, una bianca ed una a colori. Questo doppio strato permette, infatti, di ricreare fedelmente anche le tonalità più complesse.

L’applicazione finale avviene attraverso un allineamento manuale direttamente sulla superficie dell’opera, con la possibilità di rimuovere facilmente la pellicola in qualsiasi momento, grazie al fatto che è composta da materiali dissolvibili, selezionati per non danneggiare la tela sottostante.

Conservazione e riflessioni etiche nel mondo dell’arte

Ogni intervento è accompagnato dalla conservazione digitale della maschera applicata, utile per documentare le modifiche effettuate e conferire trasparenza al processo.

C’è da dire, però, che – con l’introduzione di tale tecnica – non sono mancate critiche, in merito all’etica e all’utilizzo dell’IA nel campo della conservazione: fino a che punto si può parlare di fedeltà allo stile originale dell’artista? Questo, dunque, è una delle domanda che in molti si pongono e non solo nel campo dell’arte, per quanto riguarda l’uso dell’IA nei possibili campi d’applicazione.

Secondo Kachkine, il vero valore di questa tecnologia si può apprezzare solo se affiancato al lavoro di restauratori esperti.

Lo scopo, infatti, non è quello di togliere lavoro ai restauratori, bensì di fornire loro altri strumenti di precisione in grado di fornire supporto in fase di restauro, rispettando, al contempo, anche l’autenticità dell’opera, nonché le volontà dell’autore che l’ha creata.

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ultimo aggiornamento: 1 Luglio 2025 11:15

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